Un altro <no> al film gay
<Atto illecito di Saladini>

«No» di Palazzo Cernezzi a un appuntamento sulle tematiche omosessuali: ecco altre voci solidali all’indignazione dell’associazione ComoGayLesbica. Intanto, arriva anche il «no» dell’Amministrazione provinciale e la polemica si allarga

COMO «No» di Palazzo Cernezzi a un appuntamento sulle tematiche omosessuali: ecco altre voci solidali all’indignazione dell’associazione ComoGayLesbica. Intanto, arriva anche il «no» dell’Amministrazione provinciale e la polemica si allarga.
Commenta l’onorevole Chiara Braga, deputata comasca del Partito Democratico: «Esprimo profondo rammarico per l’atteggiamento di totale chiusura dimostrato dal Comune di Como nei confronti dell’iniziativa promossa dall’associazione ComoGayLesbica - la richiesta dell’auditorium della Biblioteca comunale e del patrocinio per la proiezione del documentario «Due volte genitori», ndr - Grave e culturalmente preoccupante il rifiuto del Comune, peraltro senza nessuna motivazione, anche alla luce delle dichiarazioni dell’assessore Gaddi perché dimostra il pregiudizio dell’operato dell’Amministrazione comunale...». E Braga ricorda che il film in questione è già stato proiettato «alla Camera, al Senato e in altre sale cinematografiche in tutta Italia».
Si uniscono al coro i Giovani Democratici di Como: «Auspicando che il Comune di Como non sia omofobico, i Giovani Democratici di Como chiedono all’Amministrazione comunale di concedere il patrocinio all’iniziativa contro l’omofobia promossa dall’associazione ComoGayLesbica».
Il direttivo della ComoGayLesbica replica all’assessore Gaddi giudicando «da fascista, bigotto e omofobo» il suo commento e accusa il sindaco di Cernobbio, Simona Saladini, di «illecito amministrativo» in quanto ha motivato il «no» al patrocinio all’iniziativa come parere dell’Amministrazione provinciale ma «senza un atto di delibera di giunta». Un «no» che finirà all’esame dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar).
Andrea Cavalcanti

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