Como, troppi gol subiti
«Attaccando si rischia»

L’analisi di Ambrosini: «Un po’ è perché ci esponiamo, un po’ è questione di rodaggio»

Riusciranno i nostri eroi nell’impresa di non subire gol contro la squadra che ne ha segnati di meno in tutto il girone? Riusciranno a non farsi perforare da un avversario che nelle sette partite che ha giocato è rimasto a secco quattro volte, più della metà?

Scherziamoci un po’ sopra, ma certamente il Como domani a Prato ha una buona opportunità quantomeno per correggere un difetto che si porta con sé dalla prima giornata. Ovvero, prendere sempre gol. Tra l’altro in un avvio di stagione in cui, eccezion fatta per la giornata totalmente negativa di Alessandria, il numero di occasioni costruite dagli avversari è stato assolutamente irrisorio.

«Diciamo un massimo di tre tiri contro a partita? Più o meno siamo lì». Ne parla Cesare Ambrosini, che lascia poco spazio alla sfortuna nella sua analisi, guardandola da un altro punto di vista. «Certo - aggiunge -, ci sono momenti in cui ti possono tirare da qualsiasi posizione e la palla non entra e altri in cui basta un soffio per prendere gol. Ma non è chiaramente solo questo».

Uno dei motivi potrebbe essere l’altra faccia dell’atteggiamento offensivo con cui il Como di quest’anno scende in campo «e al quale partecipiamo molto anche noi difensori - dice Ambrosini -. Che è un’ottima cosa, ma ci espone a qualche rischio in più. Perché è anche una questione di rodaggio, di intesa tra di noi, che certamente migliorerà con il tempo, ma che per forza di cose in questa prima fase della stagione può portare ogni tanto a perdere un po’ di equilibrio. Perché è vero, una sproporzione del genere tra occasioni avversarie e gol presi io non me la ricordo proprio in passato».

L’intervista completa su La Provincia in edicola sabato 8 ottobre 2016.

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