Como, tragico sospetto:
Imputato è morto, processo rinviato

A giudizio due amici napoletani noti peri “celebri” furti commessi utilizzando monetine

Processo rinviato per morte di un imputato, della cui dipartita (al momento ancora presunta) ha dato notizia in un’aula del tribunale di Como l’avvocato Christian Mazzeo, rispondendo alla collega Caterina Vassallo che sosteneva di non avere mai avuto contatti con il suo assistito: ovvio, «è morto», ha annunciato Mazzeo, che difende il coimputato.

Al giudice Alessandra Conticelli non è rimasta alternativa che rinviare il fascicolo al prossimo 8 maggio, nella speranza che nel frattempo l’anagrafe comunichi se l’imputato sia effettivamente venuto a mancare. Si chiama (si chiamava?) Domenico Luciano, napoletano di Torre Annunziata, che il 28 gennaio avrebbe compiuto 54 anni e che ieri, assieme al “collega” Giuseppe Villano (vivo e vegeto, pure lui napoletano ma di San Giorgio a Cremano, 46 anni) avrebbe dovuto rispondere di un furto commesso nel gennaio del 2011, a Campione d’Italia, ai danni di una anziana signora che aveva appena ritirato i 1400 franchi della pensione alla Popolare di Sondrio. I due, secondo l’accusa, riuscirono a distrarla gettando a terra un pugno di monete («signora... Ha perso i soldi...»), salvo poi sfilarle dalla borsetta la busta con le banconote.

Il solo Giuseppe Villano, invece, deve rispondere di altri due episodi risalenti allo stesso periodo, quando la coppia di amici si guadagnò una certa fama anche in Svizzera, Austria e Germania dove era nota come la “banda delle monetine”.

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