Covid, muore da solo in ospedale
I medici dimenticano di avvertire i parenti

La vittima è un pensionato, aveva il Covid - Il decesso risale a venerdì, la famiglia lo scopre lunedì - Le scuse del Sant’Anna: «Il personale è sotto stress»

Un paziente di 76 anni è venuto a mancare, venerdì scorso, in un letto del reparto di terapia intensiva del Sant’Anna, ma l’ospedale ha avvertito la famiglia soltanto tre giorni dopo.

La vicenda - per la quale i vertici dell’azienda ospedaliera si sono già scusati - dice molto del clima di questi giorni, della tensione e della fatica che pesa sulle spalle del personale, posto che, ovviamente, per quanto gravissima e «inaccettabile» (per dirla con i familiari), la mancanza è conseguenza di una serie di concause, prima tra tutte le condizioni di stanchezza e prostrazione non solo fisica del personale medico e infermieristico, in “trincea” da settimane.

Il paziente, un pensionato di Fino Mornasco, lottava da giorni per la vita, condividendo il medesimo destino di tante altre vittime del Covid-19, un destino di forzata solitudine e di isolamento, quantomeno dagli affetti più cari. Intubato e assistito in Rianimazione, venerdì ha ceduto alla stanchezza. E il suo cuore ha smesso di battere. I suoi parenti hanno chiamato per chiedere informazioni il lunedì, scoprendo soltanto allora, dopo 72 ore, l’esito di quella lunga agonia. Ora chiedono che del caso del loro congiunto si parli, se non altro perché nulla di simile debba più accadere. I vertici dell’ospedale, dal canto loro, si scusano. «Siamo addolorati e dispiaciuti per l’errore e porgiamo innanzitutto le nostre condoglianze alla famiglia – così si legge in una nota dell’ospedale e di tutta l’Asst Lariana - il primario, la dottoressa che seguiva il paziente e la dirigente dell’ufficio relazioni con il pubblico hanno immediatamente contattato la famiglia per porgere le proprie scuse e si sono messi a disposizione per incontrare i parenti. È un caso più unico che raro quello verificatosi, tanto più che la famiglia era stata avvisata della gravità del quadro critico e dell’imminenza del decesso e a distanza di poche ore da quella chiamata è poi avvenuta la morte del paziente. Non dovrebbe mai accadere e non vogliamo certamente cercare scuse ricordando la pressione e lo stress cui il personale è sottoposto da mesi a causa dell’emergenza coronavirus. Ribadiamo il dispiacere per l’accaduto e restiamo a disposizione della famiglia». I familiari per il momento non vogliono commentare. Rimangono stretti nel loro dolore e si dicono impegnati a salutare il loro caro con la cerimonia funebre già fissata nella giornata di domani.

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