Grandate, impronte e telecamere
per scovare i vandali della chiesa

I rilievi dei carabinieri sul tabernacolo. Non si trascura la pista satanica

I carabinieri vogliono vederci chiaro. Perché il raid dai risvolti satanici messo a segno nella notte fra venerdì e sabato nella chiesa di San Bartolomeo, a Grandate, non è liquidabile come una semplice ragazzata.

I militari della stazione di Fino Mornasco, unitamente ai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile di cantù, hanno effettuato una serie di rilievi dattiloscopici all’interno del tempio sacro. Più che sulla statua della Madonna gettata per terra e mutilata, e più che sull’ambone di marmo (quello utilizzato per le letture) ridotto a un cumulo di pietre, l’attenzione dell’Arma si è concentrata sul tabernacolo.

Ma c’è un altro strumento che potrebbe rivelarsi utile per risalire ai colpevoli. Come ricorda il consigliere comunale Dario Lucca, all’ingresso di via Papa Giovanni XXIII è installata una telecamera della videosorveglianza comunale.

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