Il Pd “snobba” San Fermo. «Ci siamo dedicati a Como»

Si vota il 12 giugno e una cosa è certa: il nuovo consiglio comunale non avrà un’opposizione.

Le uniche due liste dei candidati sono così tanto vicine da presentarsi insieme agli elettori dopo aver depositato un identico programma elettorale.

Il “confronto”

Quella che è la presentazione delle due liste, Progetto San Fermo e San Fermo Insieme, è contestualmente la presentazione di chi amministrerà il paese per i prossimi 5 anni, il dibattito di venerdì 10 giugno alle 21, all’auditorium comunale, sarà un confronto tra i due candidati sindaco: Maurizio Falsone e Pierluigi Mascetti, amici fraterni.

Negli ultimi 50 anni, la sinistra ha sempre presentato una proposta politica. Questa volta, invece, manca una lista che si contrapponga a Mascetti.

Il sindaco uscente si ripropone per l’ennesimo mandato: il secondo dalle elezioni del 2016, poi ripetute a causa della fusione compiuta con Cavallasca nel 2017, quando vinse con l’82,02% dei voti.

Questa per Mascetti è la sesta volta come candidato dal 2001, quando, a quasi 40 anni venne eletto sindaco per la prima volta, oggi ne sta per compiere 61 e in questi 20 anni, amministrativamente parlando, ha sempre dettato lui la strada da percorrere.

Un uomo che dal 2003, quando si siglò l’accordo di programma per il nuovo ospedale Sant’Anna, ha sempre portato avanti la sua linea di governo.

E adesso, qualsiasi sia la composizione del consiglio comunale, che si formerà dopo le elezioni di domenica, non ci sarà contraddittorio.

Difficile pensare che – chiunque sia il vincitore di queste elezioni – veda l’altro candidato e i consiglieri di “minoranza” opporsi o astenersi in Aula su temi portati avanti insieme.

Gli assenti

Il grande assente per la prima volta nella storia politica di San Fermo è un candidato che offra una visione e idee diverse da quelle dominanti.

«Non commento – dice Enzo Tiso – ex candidato sindaco e per anni capogruppo di San Fermo Democratica – Mascetti voleva una nuova Montecarlo e l’ha avuta, i soldi ci sono, bene. Mi dispiace per quel che è successo, ma al momento non rilascio dichiarazioni, dopo le elezioni si vedrà».

Dal coordinamento provinciale del Pd il segretario, Federico Broggi, ammette che«c’è

davvero preoccupazione per quel che è accaduto a San Fermo, anche per una questione di democrazia. C’è stato un confronto con Tiso, poi il suo gruppo ha deciso di non presentarsi. Onestamente come Pd ci siamo dedicati con maggior attenzione alle elezioni a Como, anche perché politicamente parlando la città ha un peso maggiore rispetto San Fermo».

A meno di una settimana dal voto quello che si può prevedere è che non ci sarà una buona affluenza alle urne, in tanti diserteranno le elezioni, ma il risultato potrebbe, come spesso accade, disattendere le previsioni.

Le scelte amministrative di Mascetti degli ultimi 5 anni, (tra cui molti dossi, opere pubbliche, gestione complessiva del Comune e dei parcheggi dell’ospedale), potrebbero essere giudicate dai cittadini anche attraverso l’astensione.

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