Lipomo, altra impresa della Cri
In Albania per un malato

A un uomo in gravi condizioni era stato rifiutato un volo a Malpensa. Ci hanno pensato due volontari a riportarlo dai suoi cari: andata e ritorno in 49 ore e 3.647 km

Il suo era stato un viaggio della speranza verso l’Italia, organizzato dalla figlia che vive a Sagnino, per riuscire a far curare a Como l’amato papà affetto da una gravissima malattia terminale per la quale i medici del suo paese gli avevano lasciato poche speranze di vita.

L’uomo di 69 anni è partito dal paese di Bilisht, 6.250 abitanti, nel sud dell’Albania a 9 chilometri dal confine con la macedonia, per farsi ricoverare all’ospedale Valduce di Como. Purtroppo le cure non lo hanno completamente guarito e il paziente ha deciso di autodimettersi e tornarsene a casa.

È stato trasportato dai volontari della Cri di Lipomo mercoledì 18 ottobre all’aeroporto di Malpensa dove, già munito di biglietto di volo, si è visto negare l’imbarco sull’aereo per Tirana per i gravi motivi di salute.

I parenti, a conoscenza del recente viaggio in Ucraina fatto dai volontari per accompagnare una badante gravemente ammalata hanno così chiesto alla Cri di Lipomo se poteva trasportare il loro caro in tempi strettissimi via terra in Albania.

Due volontari rossocrociati Michele Di Donfrancesco e Cornelio Voiades si sono resi immediatamente disponibili. Giusto il tempo di organizzare un’ ambulanza attrezzata per un trasporto così lungo attraverso paesi privi di autostrade e con tratti di montagna e alle 22 l’ambulanza è partita. Tra andata e ritorno in 49 ore hanno percorso 3.647 km attraversando otto paesi (Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Albania, Macedonia e Serbia).

La testimonianza di un volontario sul giornale in edicola martedì 24 ottobre.

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