«Pedemontana non ci ha dato nulla»
La rabbia di Grandate due anni dopo

La strada è stata inaugurata nel 2015 ma non c’è traccia delle opere di compensazione promesse. Secondo gli accordi dovevano essere realizzati parchi, ciclabili, marciapiedi e viali nuovi

La Pedemontana ha tagliato tutta la piana di Grandate, ma il paese non ha ricevuto la ricompensa pattuita. Cittadini ed ex amministratori si sentono traditi e per tutti, ormai, è troppo tardi. In cambio della costruzione dell’autostrada inaugurata nel maggio del 2015 ai grandatesi sarebbero spettati un nuovo parco, poi ridimensionato a bosco, piste ciclabili, attraversamenti pedonali, marciapiedi e viali nuovi, servizi più efficienti, magari una piazzola ecologica.

Ma finora c’è la strada e basta. «Non ci abbiamo guadagnato nemmeno cento euro – commenta Andrea Cantaluppi, imprenditore, il candidato più votato alle scorse elezioni – almeno il verde, almeno le compensazioni ambientali, qualcosa al paese spetta di diritto. A me la cosa che più fa rabbia, e spero faccia rabbia anche ai politici, è che Grandate non ha ricevuto niente nonostante sia il territorio più occupato, più cementificato e rivoluzionato dall’autostrada. Altre realtà, per esempio Luisago, per esempio Casnate, anche se meno toccate, qualcosa hanno portato a casa. Qualche errore c’è stato».

Da un anno sono in corso le trattative tra Comune, Regione e Pedemontana per sbloccare i terreni della piana da espropriare al Sant’Anna: il prezzo però è alto e prosciugherebbe il “tesoretto” destinato a Grandate.

Altri dettagli sul giornale in edicola sabato 23 settembre.

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