Più controlli nelle stazioni e sui treni
Senza aumentare il numero di agenti

Dopo i recenti casi di aggressioni a Fino e Luisago sono stati rivisti i turni di sorveglianza. In una settimana pattuglie su 32 convogli anziché 12 e in 58 stazioni e non soltanto in 20

In una settimana “tipo”, la Polizia Ferroviaria di Como ha garantito la sua presenza con soste di almeno 30 minuti in ben 58 stazioni anziché le previste 20, su 32 treni anziché 12 .Inoltre ha prolungato il servizio di vigilanza a bordo treno che, ora, non termina più costantemente prima delle 19 ma, in alcuni casi, arriva oltre le 20.30. Tutto questo, con lo stesso numero di agenti a disposizione.

Si è battuto e ha ottenuto il migliore dei risultati possibili Alessandro Stefanì, segretario generale del Siulp Lombardia, il sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato.

La situazione sui treni si è fatta negli ultimi mesi sempre più delicata, con frequenti casi di aggressioni più o meno gravi e gesti di criminalità che hanno spaventato i viaggiatori, come accaduto a Fino Mornasco e a Luisago. Da qui la richiesta di potenziare il sistema di sicurezza per tornare a muoversi in tranquillità, che sia per lavoro, scuola o semplicemente svago.

«Abbiamo realizzato un sistema di sicurezza innovativo, flessibile e molto più efficace, che tiene conto delle richieste di protezione giunte dai viaggiatori e dello studio sulle dinamiche criminali locali poste in essere nell’ultimo periodo, aumentando e migliorando sensibilmente il livello di sicurezza reale e percepita che la Polizia Ferroviaria oggi offre all’utenza ferroviaria comasca» conferma Stefanì.

E spiega: «Dopo l’ultima convenzione Trenord - Polizia Ferroviaria, grazie alla proposta del Siulp avallata dal dirigente del compartimento Polfer Lombardia e grazie anche alla volontarietà dei poliziotti della Polfer di Como, si è giunti ad un sistema di sicurezza che è “un abito cucito su misura”».

«Senza aumento dell’organico - aggiunge - , ma garantendo sempre tutte le pratiche burocratiche di un ufficio di Polizia e compresa la costante presenza della pattuglia Polfer dedicata ai controlli Covid (soprattutto per chi entra in Italia dal confine elvetico)». Ma come funziona il nuovo sistema?

«Rende assolutamente imprevedibile la presenza della Polizia di Stato nelle stazioni e a bordo dei treni, come avviene per la volante in giro per le strade della città – conclude Stefanì – un altro ottimo risultato, non meno importante, è stato quello di vedere felicemente stupiti, per la presenza delle divise, centinaia di viaggiatori che prima non avevano avuto il piacere di sentirsi parte del famoso slogan “Polizia tra la gente”».

Daniela Colombo

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