Spina Verde, 150 cinghiali da abbattere
«Siamo di fronte a un’emergenza»

Via libera dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Ispra. Nei prossimi mesi al via l’operazione nei boschi della Spina Verde

Il sessanta per cento dei cinghiali che popolano la Spina Verde, sarà abbattuto nel giro di pochi mesi: è la risposta dell’amministrazione del Parco - che ha la sede a Cavallasca -all’emergenza della specie selvatica in corso da due o tre anni.

L’abbattimento è stato autorizzato da Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale al quale si è rivolto Giorgio Casati, presidente del parco Spina Verde che circonda Como, i Comuni di cintura e arriva alle Colline Comasche toccando il Penz, la collina di Chiasso.

«Ci hanno autorizzato l’abbattimento di 150 capi sui 250 censiti - afferma Casati - e siamo tenuti a presentare non solo un rendiconto generale, ma anche una scheda su ogni singolo capo. È tutto controllato: gli esemplari abbattuti sono conservati in apposita cella frigorifera di proprietà del Parco, poi macellati in una struttura selezionata e la carne, eviscerata, privata di testa e zampe, venduta a 3,50 euro il chilo, introiti per le nostre casse».

L’investimento da 4mila – 5mila euro è praticamente coperto con la vendita della carne.

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