Spina Verde e i “botti”
Ora sparano gli avvocati

Dopo l’appello del medico comasco che lamentava i danni agli uccelli che vivono nell’area. Ma c’è chi ribatte: «Polemica esagerate, pensate ai cinghiali»

Un team di avvocati prepara la “contraerea” contro i fuochi d’artificio che, nei mesi estivi in particolar modo, vengono fatti brillate vicino al parco della Spina Verde. Sta diventando, insomma, una vera e propria battaglia, passando dalle proteste verbali alle aule di giustizia. Con il consueto corollario di chi è d’accordo sulla “stretta” ai fuochi e di chi, al contrario, la reputa una battaglia di retroguardia.

Alla fine di giugno, da queste colonne, era apparso l’appello lanciato da un medico. Il professionista chiedeva ai Comuni, alle parrocchie e alle associazioni affacciate sul grande parco comasco di mettere al bando i botti, perché i rumorosi spettacoli pirotecnici sarebbero colpevoli di fare scappare gli animali della riserva e in particolare i volatili, anche le specie rare e migratrici, impoverendo la nostra natura. La sua iniziativa ha raccolto numerose adesioni tra i semplici cittadini e le associazioni animaliste. Al punto che la vicenda è destinata ad andare avanti attraverso la consulenza di alcuni legali.

Ma c’è chi non è d’accordo, ovvero gli organizzatori degli spettacoli: «Non sono poi così tante le occasioni in cui vengono sparati i fuochi d’artificio. E comunque l’iniziativa legale è esagerata rispetto al problema. Bisognerebbe preoccuparsi anche dei cinghiali che nella Spina Verde costituiscono un vero pericolo».

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