Stazione di Grandate
«Ascensori, aspettiamo i collaudi»

Le FerrovieNord spiegano le prossime mosse: «È tutto pronto ma sono Regione e ministero che devono verificare gli impianti». Gaffuri (Pd) sollecita: «Lo scalo va anche presidiato»

Alla stazione di Grandate Breccia si attendono verifiche prima dell’apertura delle rampe e della messa in funzione degli ascensori. Ormai sono due mesi che il secondo binario è inaccessibile ai cittadini con disabilità motorie. Per il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri c’è anche bisogno di un presidio: meglio riaprire l’edicola bar.

«Abbiamo speso un milione e 800mila euro per riqualificare la stazione - riflette Gaffuri, politico comasco che prende spesso il treno da Breccia - ma da due mesi ormai è inaccessibile a disabili, anziani e a chiunque abbia dei problemi motori».

E aggiunge: «In più il luogo è incustodito, la scorsa settimana un uomo è stato accoltellato durante la notte e il giorno seguente erano ancora visibili le tracce di sangue. La responsabilità di chi è?». La domanda è retorica, per il democratico la colpa è della Regione, ente che controlla FerrovieNord.

Su questo tema hanno promesso un impegno anche i consiglieri comaschi che siedono in maggioranza al Pirellone, come Alessandro Fermi, Daniela Maroni e Francesco Dotti.

FerrovieNord però precisa che l’installazione degli ascensori è stata completata: si stanno ultimando le procedure di attivazione, con le relative verifiche sulla sicurezza dell’impianto, che coinvolgono il ministero delle Infrastrutture e la Regione.

Quando l’iter sarà concluso e quando verrà emesso il relativo decreto, spiega ancora FerrovieNord, l’ascensore potrà entrare in funzione. Manca però ancora un termine. La speranza delle amministrazioni comunali coinvolte, Grandate e Como, era di chiudere le sbarre del passaggio a livello alla fine dell’anno scolastico, si tratterebbe quindi di pochi giorni.

Bisogna però prima concludere verifiche e controlli, per far funzionare gli ascensori, ma anche per aprire le rampe del sottopasso, che sono fatte e finite, ma ancora transennate.

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