Tolta ghiandola invece del tumore
Paziente fa causa a chirurgo milanese

Un finese credeva di essere guarito e invece ha dovuto farsi operare un’altra volta, con successo. Il medico: «L’intervento previsto non si poteva più fare»

Operato alla gola per asportare un tumore, gli hanno invece tolto una ghiandola salivare. Un finese classe 1966, nell’estate del 2013 aveva iniziato a soffrire di dolori all’orecchio sinistro, avvertiva vertigini e sentiva una pressione alla mandibola, così si era rivolto ad un otorinolaringoiatra.

Fatta una prima risonanza magnetica cerebrale al Sant’Anna ed una seconda con il liquido di contrasto, ha scoperto di avere un tumore in espansione tra l’orecchio e la mandibola. Quindi è andato alla casa di cura San Pio X di Milano per farsi operare da un chirurgo milanese: era il 13 gennaio del 2014.

Tornato a casa dopo qualche mese, convinto che il tumore fosse stato asportato, l’uomo ha di nuovo sentito forti dolori e l’otorino ha consigliato un’altra risonanza. E si è scoperto che il tumore era ancora lì, mentre mancava parte di una ghiandola salivare.

Il chirurgo che l’aveva operato si è giustificato dicendo che, durante l’intervento, aveva scoperto che l’operazione programmata, a causa di altre formazioni presenti in gola, non poteva essere più eseguita.

L’uomo allora è andato all’ospedale Humanitas per farsi togliere il tumore: era il gennaio del 2015. Non sono servite più grandi cicatrici, i chirurghi hanno fatto tutto passando dalla bocca. Poi, per fare valere le proprie ragioni, ha portato avanti fino ad oggi una battaglia legale su più fronti al tribunale di Milano.

Leggi la storia completa sul giornale in edicola martedì 7 febbraio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA