Verde, i quattro stradini non bastano
Tavernerio chiama un’azienda esterna

Il sindaco: «Sono troppo pochi per gestire sfalci e potature su un’area così ampia». L’opposizione: «Si programmino meglio i lavori, è una vergogna spendere 30mila euro all’anno»

«Per il territorio vasto di Tavernerio non bastano quattro operatori comunali per gestire il verde: serve una ditta esterna»: parola del sindaco, Mirko Paulon, che ha deciso di indire una gara per affidare a un’azienda esterna sfalci, aiuole, banchine e manutenzione dei cigli stradali.

Una scelta che costerà per gli ultimi quattro mesi del 2016 circa 10mila euro alle casse del Comune, con una proiezione annua, come conferma lo stesso primo cittadino, di 30mila euro di spesa.

Quattro stradini quindi per Tavernerio non bastano: i dipendenti comunali quindi non si occuperanno più di verde pubblico, ma dello svuotamento dei cestini e quindi decoro urbano e delle varie manutenzioni ordinarie degli edifici e alle strutture comunali.

Una novità, con relativa spesa e variazione a bilancio, che segna una cesura rispetto alla precedente giunta, guidata dall’ex sindaco, Rossella Radice. Sfalci e manutenzione dei cigli e delle banchine erano di competenza degli operatori ecologici del Comune sotto l’amministrazione Radice: Paulon dunque cambia strada, tenendo fede a uno dei primi punti del suo programma elettorale.

Tavernerio ha una superficie di poco meno di 12 chilometri quadrasti per una popolazione di circa 5.800 abitanti. Il territorio è suddiviso in cinque grandi frazioni o agglomerati urbani: Tavernerio centro, Solzago, Ponzate, Urago e Rovascio.

Per Paulon gli stradini non erano in condizione di seguire al meglio tutto. Una scelta ce però fa discutere e scatena la contrarietà netta dell’opposizione e del suo capogruppo ed ex sindaco.Rossella Radice afferma infatti: «Questa scelta è semplicemente vergognosa: nel mio mandato, dopo i primi due anni, avevo operato una razionalizzazione della spesa, riprendendo in carico gestione di cimiteri e verde pubblico».

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