Addio veleni nei campi
L’Insubria sperimenta
il fertilizzante ecologico

Si deve ai ricercatori dei laboratori di via Valleggio l’identificazione di una sostanza nuova.«È un composto così sottile da non potersi disperdere»

Agroalimentare e nanotecnologie fanno nascere a Como il fertilizzante ecosostenibile del futuro. Il team di ricercatori del Toscalab, nei laboratori dell’Insubria di via Valleggio, grazie al sostegno della Fondazione Cariplo, stanno cercando di costruire un fertilizzante più attento all’ambiente intervenendo sulla struttura molecolare e modificando le particelle grandi poco meno di un miliardesimo di un miliardesimo di un granello di sabbia.

«L’idea è semplice - spiega Norberto Masciocchi, chimico dell’Insubria specializzato in cristallografia -. I fertilizzanti di oggi sono grossolani, vengono buttati a terra, l’acqua e la pioggia li lavano, in larga parte vengono sprecati. Noi stiamo invece costruendo un composto tanto sottile da essere in grado di entrare direttamente nei pori delle foglie, per venire completamente assorbito dalle piante. Per farlo dobbiamo modificare la struttura delle particelle con le nanotecnologie, dobbiamo ingegnerizzare il composto e inserire nell’infinitesimamente piccolo ciò che ci interessa».

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