Anziani, rischio depressione
«Mantenere attiva la mente»

I consigli del geriatria per affrontare le prossime settimane - «Variare l’alimentazione, conversare. E non sottovalutare altre patologie»

Como

Suona di nuovo l’allarme per gli anziani. Affrontare un nuovo lockdown sarà una prova difficile, depressione e decadimento cognitivo sono nemici in agguato. D’altro canto sono proprio gli anziani la categoria maggiormente a rischio, come segnalano i dati sui decessi per Covid. «Certo, il Covid è una minaccia soprattutto per gli “over 75” – spiega il geriatra Mario Tagliabue – Tra gli anziani è più in pericolo chi ha patologie associate importanti. Mi riferiscono a problemi respiratori, patologie ai bronchi e ai polmoni, ma anche malattie cardiocircolatorie, il diabete. Si è visto che questi sono punti deboli sui quali il virus va a colpire. L’età rimane un fattore favorente, ma in assenza di malattie, con un corpo ancora sano, abbiamo visto anche persone di novant’anni superare il Covid».

Le prossime settimane saranno più solitarie e tristi del solito, con ogni probabilità la convivenza forzata con il virus durerà poi tutto l’inverno, nella speranza che la primavera ci restituisca un po’ di serenità. Sempre in attesa del futuro vaccino ancora in fase di sperimentazione. «Adesso scatta il lockdown, ma il primo consiglio utile da dare è comunque quello di mantenere le distanze e di utilizzare bene la mascherina – spiega il geriatra – In questi ultimi giorni infatti ho visto in città troppi anziani con la mascherina sotto al naso, oppure tutti vicini sulla stessa panchina al parco a confabulare. Non va affatto bene. Anche durante il confinamento raccomando, quando si incontra qualcuno sotto casa o sul pianerottolo, per due sanissime chiacchiere, di usare le giuste protezioni. Compreso il lavaggio delle mani, frequente e accurato».

Altri consigli utili dovendo stare tra le quattro mura di casa riguardano i riti e le abitudini casalinghe che spesso possono apparire più scontati. «Una buona alimentazione, varia, con tanta frutta e verdura – dice ancora Tagliabue – ricordandosi di bere tanta acqua. Aprire le finestre, cambiare l’aria, areare bene i locali. La camera da letto come il soggiorno, gli angoli dove si possono annidare germi e batteri, polveri e acari, agenti che comunque possono scatenare disturbi e malattie. E non alzare in casa la temperatura eccessivamente, magari con addosso coperte e maglioni. La vitamina D, uan volta sentito il proprio medico, può aiutare, in particolare ora che non c’è il sole e non possiamo stare all’aria aperta. E poi non cedere alla noia, cercare di mantenere la mente attiva. Leggere, fare esercizi cognitivi, parlare a distanza dalla finestra, al telefono con i parenti, fare una videochiamata per non sentirsi soli». I pazienti con malattie neurodegenerative rischiano di pagare un prezzo alto, come pure gli ospiti delle Rsa.

Purtroppo però i dati parlano chiaro. Questa settimana i decessi per Covid registrati nel Comasco riguardano tutti pazienti “over 75”. Tra ottobre e novembre al Sant’Anna e al Valduce ci hanno lasciato persone oltre i 70 anni. Soltanto due pazienti su 32 decessi avevano 72 anni, il 65% aveva più di 80 anni. La grande maggioranza dei casi guarda a persone affette da pluri patologie. «Vanno curate segnalate al proprio medico – dice Tagliabue – anche le altre patologie. Non bisogna dimenticarle».

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