Arriva il tutor per 150mila malati cronici
L’allarme dei medici: «Rischio caos»

Scatta la riforma, il paziente dovrà scegliere un “gestore” (professionista o struttura) - L’Ordine: «I medici rischiano di trovarsi ai margini della cura della cronicità e non attivi protagonisti e reali gestori del paziente»

Como

Rivoluzione in vista per 150mila malati cronici. La riforma regionale prevede che ogni paziente venga seguito costantemente da un tutor. Sarà l’Ats (ex Asl) a selezionare i “gestori” con caratteristiche adeguate, potranno essere singoli professionisti ma anche strutture socio-sanitarie, aggregazioni di medici o cliniche private. Avranno il compito di affiancare il paziente nel percorso di cura, aiutandolo nella gestione dei vari passaggi (controlli periodici, riabilitazione dopo le dimissioni, strutture per la convalescenza). Nel mese di luglio la Regione chiederà ai cittadini interessati - con una lettera - di selezionare un nome a cui fare riferimento, fermo restando che avrà la possibilità di cambiare alla fine di ogni anno. Il medico di famiglia? Verrà informato e potrà prendere visione del Piano di assistenza individuale (Pai).

Scarsa chiarezza

A molti professionisti la novità - introdotta dopo la sperimentazione dei cosiddetti “Creg” - non piace. L’Ordine dei medici di Como ne ha discusso in una recente assemblea e la posizione del presidente Gianluigi Spata è stata molto netta. «Il progetto di presa in carico dei pazienti cronici e fragili ha sollevato parecchie perplessità soprattutto da parte dei medici di famiglia che rischiano di trovarsi ai margini della cura della cronicità e non attivo protagonista e reale gestore del paziente - ha detto - Non è comprensibile come un gestore, identificato in una struttura sociosanitaria, possa stabilire un rapporto fiduciario e un patto di cura con il paziente e, in questo caso, a chi debba essere affidato il compito di redigere il Piano di assistenza».

L’approfondimento su La Provincia in edicola giovedì 20 aprile

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