Cartelli pubblicitari, che pasticcio
Il Comune dà le multe all’improvviso

In cinque anni mai quantificato il dovuto. Ora lo pretende con sanzioni incorporate

Un nuovo balzello sta per abbattersi sulle teste dei commercianti comaschi, anzi, stando al tono delle proteste di cui si fa portavoce l’associazione di categoria, ci è già arrivato e l’impatto è stato tutt’altro che soffice.

Questa volta è il canone per l’occupazione del suolo pubblico (Cosap): viene richiesto ai commercianti che negli anni scorsi sono stati autorizzati a installare per strada una indicazione della propria attività commerciale.

Tutto bene. Anzi, no. Perché in questo lasso di tempo nessuno aveva mai chiesto nulla agli stessi negozianti. E ora invece si fa viva la Ica, cui è demandata la riscossione dei tributi del Comune di Como, per chiedere niente meno che cinque annualità di canone non versati, fino al 2013.

Gli avvisi sono stati recapitati nelle scorse settimane. Per Confcommercio è una situazione paradossale ed eticamente scorretta, perché nel corso dello stesso periodo a nessuno erano mai stati comunicati importi e scadenze. Assurdo, anche perché adesso si vogliono pure applicare sanzioni.

Alla luce di questo caos, il presidente di Confcommercio Giovanni Ciceri chiede senza troppo giri di parole «di annullare tutti gli avvisi». «Gli esercenti - dice - sono stanchi di dover sempre e in ogni caso pagare. L’associazione intende illustrare il problema all’assessore Butti e spiegargli che autorizzare un soggetto ad apporre un cartello, senza informarlo, né al momento né alle scadenze, dei termini di pagamento, per poi contestargli un pagamento tardivo e applicare sanzioni, è eticamente scorretto».

Una presa di posizione forte, seguita da una richiesta di incontro all’assessore al Commercio Marco Butti, che ha subito risposto all’invito della categoria, fissando l’incontro per giovedì prossimo alle 10.30 a palazzo Cernezzi.

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