Cercare lavoro a Como a 60 anni? «Novanta tentativi, zero risposte, ma ho competenze, esperienza e voglia»

La storia Davide Sigon, una lunga esperienza lavorativa e nel mezzo anche una laurea ci ha raccontato cosa significa cercare lavoro in provincia di Como nel 2023: «Anche cercare lavoro è diventato un lavoro, ma non demordo»

Accende il computer, controlla le mail, modifica la lettera di presentazione, controlla i siti per la ricerca di lavoro: così per ore, ogni giorno, ormai da due mesi per un totale di 90 curricula inviati.

È la routine quotidiana di un disoccupato nel 2023. Davide Sigon, 60 anni, è in cerca di lavoro da gennaio di quest’anno: «Cercare lavoro è un lavoro - spiega - bisogna essere attenti a presentare alle aziende cui ci si propone un profilo aggiornato e coerente con la posizione aperta. Su alcuni siti di agenzie per la ricerca del personale bisogna anche fare delle profilazioni molto lunghe, ma non demordo».

Tanta grinta

La grinta serve senz’altro in una situazione come quella che vive Davide: «Mando molti curricula ogni giorno, più volte al giorno, eppure non ricevo mai risposta. Non arrivano nemmeno i rifiuti tanto che a volte mi sono chiesto se le aziende avessero ricevuto la mia candidatura. Perché a 60 anni non si può più essere presi in considerazione?».

L’immaginazione non deve correre molto per dare una risposta all’interrogativo di Davide Sigon: in un mondo del lavoro sempre più duro e sbilanciato rispetto alle esigenze dei lavoratori, la sua età non costituisce certo un incentivo all’assunzione per chi valuta il suo profilo. Una cosa però è chiarissima a tutti, ma ripetiamola giusto per assicurarci che non passi inosservata: a 60 anni in Italia, oggi, la pensione è ancora un miraggio.

«E poi – aggiunge Davide – io ho ancora molta voglia di lavorare… mi sono messo in gioco sempre nel corso della mia carriera e certo non vengo meno a questa caratteristica adesso. Mi sono iscritto alla Naspi a gennaio e sono stato inserito in un programma di formazione mirata grazie al quale a breve inizierò un corso gratuito per ricevere il patentino da magazziniere, che avvalora la mia esperienza lavorativa in questo ambito».

Laureato

A conferma delle sue parole, c’è un curriculum di tutto rispetto: oltre ad aver preso una laurea in Economia, Davide è stato gestore di un’edicola per oltre vent’anni ed è poi diventato consulente commerciale per la rete di vendita delle edicole della provincia di Como.

«Nel 2019 ho iniziato a lavorare per Quisco, un’edicola mobile per portare libri e giornali nelle aree di Milano dove le edicole fisse non esistono più, realizzata da una startup su un’idea di Andrea Carbini. Ho lavorato soprattutto durante la pandemia: la clientela ha apprezzato moltissimo il nostro lavoro perché eravamo un punto di riferimento per le librerie e le biblioteche durante il lockdown. Una volta tornati alla normalità però la crisi dell’editoria sia è fatta sentire e ho dovuto abbandonare perché andare ogni giorno a Milano per lavorare costava troppo».

A quel punto arriva una nuova esperienza per Davide che viene assunto come addetto al magazzino e responsabile dell’ufficio acquisti per una ditta di termoidraulica: «Ho preso confidenza con sistemi informatici che non conoscevo e mi sono occupato anche del front e del back office della clientela sviluppando nuove competenze. Ma era un contratto a tempo determinato e ora, da gennaio, sono in cerca di lavoro. Ecco cosa direi a chi sostiene che c’è il lavoro ma manca chi abbia voglia di lavorare: perché le aziende cercano solo giovani sottopagati?».

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