Cinquemila Tir a Ponte Chiasso
I residenti: «Siamo assediati»

Pesanti ripercussioni per la dogana chiusa quattro giorni di fila - Festività in Italia e in Svizzera: ieri sette chilometri di coda in autostrada

Como

L’assalto è cominciato alle 5 di ieri mattina, ma già mezz’ora prima c’era chi aveva acceso i motori e si era disciplinatamente messo in fila. Alla fine della giornata saranno quasi cinquemila, stima approssimativa, i Tir a passare per la dogana italo svizzera: più del doppio di quanto avviene nei due sensi nel corso di una normale giornata di lavoro.

Un carico di traffico, emissioni nocive e rumori che i residenti di Ponte Chiasso hanno sopportato per intero, per quasi dodici ore: mezzi in manovra fino al pomeriggio per l’espletamento delle operazioni doganali.

«È un inferno - si lamenta Flavio Riva, residente a Ponte Chiasso - Non si possono aprire le finestre, l’aria è totalmente irrespirabile. Succede sempre dopo una ricorrenza in Ticino, passiamo ore e ore con i camion accesi in fila sotto casa. È possibile che, dopo tutti questi anni, non si sia riusciti a trovare il modo di sistemare gli autotreni lontano dalle abitazioni?».

Ma ieri non era un giorno come gli altri: era il primo lavorativo dopo il fermo delle dogane per quattro giorni. La concomitanza di due festività ravvicinate, di qua e di là del confine, proprio a cavallo dell’ultimo fine settimana, ha determinato una situazione di traffico eccezionale anche per le gli ormai avvezzi spedizionieri comaschi.

Lunedì di Pentecoste, festività in Svizzera, e il 2 Giugno, venerdì scorso, festa della Repubblica, hanno di fatto creato un blocco doganale lungo quattro giorni, durante i quali i Tir diretti verso il Ticino (ma anche sull’altro versante, quelli in entrata a Como), si sono accumulati, fino a raggiungere la cifra monstre di quasi cinquemila di qua e di là della frontiera. Più di qua, in realtà. Sul lato italiano la polstrada ha valutato in sette chilometri, picco massimo alle 11.30, l’incolonnamento dei bestioni lungo la prima e seconda corsia della A9, dopo che erano già state saturate tutte le aree di sosta dedicate: il piazzale della dogana a Brogeda, Lariotir e la bretella commerciale, riservata appunto all’ingresso dei mezzi per il trasporto merci. «In realtà ce ne aspettavamo anche di più, vista la doppia festività - dice Sonia Di Pasquantonio, dirigente della Polstrada comasca - Alla fine la coda è defluita senza nessun incidente». Anche per la Polizia locale, che ha presidiato la rotonda di Lazzago, situazione tutto sommato sotto controllo: «Neanche la pioggia ha creato problemi al traffico» assicura il comandante Donatello Ghezzo.n

Il serpentone scorre, certo, ma resta il problema di chi respira a pochi metri da cinquemila tubi di scarico. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA