Coletti: giovedì una messa per le vittime di Parigi. «La strada giusta è il dialogo»

La celebrazione alle 18.30 in Duomo, per chiedere «il dono della pace»

Giovedì 19 novembre, alle 18.30, nella Cattedrale di Como, il vescovo Diego Coletti presiederà una Santa Messa di suffragio di tutte le vittime degli attentati terroristici e di supplica per invocare il dono della pace sull’umanità tutta.

«Siamo rimasti turbati, confusi, disorientati di fronte a quanto è accaduto a Parigi la sera del 13 novembre e alle minacce rivolte anche contro il nostro Paese – riflette il vescovo – Non dimentichiamoci delle centinaia, delle migliaia di persone che, ogni giorno, in diverse parti del mondo, sono private della vita a causa di persecuzioni religiose e d’interessi legati a varie espressioni di potere. Facciamo nostre le parole di papa Francesco nell’Angelus di domenica 15 novembre: Tanta barbarie ci lascia sgomenti e ci si chiede come possa il cuore dell’uomo ideare e realizzare eventi così orribili, che hanno sconvolto non solo la Francia ma il mondo intero. Dinanzi a tali atti intollerabili, non si può non condannare l’inqualificabile affronto alla dignità della persona umana… La strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità; e utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia».

Per questo, prosegue Coletti, «oggi è indispensabile non fermarsi alla retorica e continuare a camminare sulla strada del dialogo, alla ricerca del rispetto e dell’armoniosa convivenza fra le diverse identità. Oggi, come comunità credente, siamo chiamati a testimoniare e a mantenere viva la virtù della speranza, che ha il volto di Gesù Cristo e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che vogliono impegnarsi per costruire un’umanità nuova».

I nostri strumenti, conclude il Vescovo, «sono la preghiera e il radicamento nella Verità del Vangelo: è importante, dunque, radunarci insieme, nella memoria del sacrificio eucaristico, per affidare alla misericordia di Dio le vittime innocenti e il mondo intero, assetato e affamato di pace».

© RIPRODUZIONE RISERVATA