Como, arnie distrutte dai vandali
I produttori ci provano:
«Salvare le api superstiti»

Dopo l’assalto gli apicoltori tentano di evitare la perdita dele ultime api incrementando gli zuccheri

Rimboccarsi le maniche e andare avanti. Con questo spirito Giacomo Bassi e Francesco Rottoli, giovani fondatori di Agape, hanno affrontato quanto accaduto pochi giorni fa, quando un atto vandalico ha ribaltato diverse arnie e ucciso migliaia di api. Intanto, la solidarietà corre sul web: sono davvero parecchi i messaggi di incoraggiamento: «Abbiamo ricevuto - racconta Bassi - mail indignate, in tanti ci hanno detto di tenere duro, compresi altri agricoltori. Dopo aver raddrizzato le cassette e rimesso a posto i telai, stiamo dando alle api “il candito biologico” e incrementiamo l’alimentazione zuccherina».

Sono andati persi almeno tre alveari: «Le api si possono comprare, noi però proviamo a evitare, allevando le regine e cercando di riprodurle noi stessi. Ora: se la stagione è favorevole, dopo maggio possiamo arrivare in pari con il numero, però non sono pronte per raccogliere l’acacia, il primo miele. Per tornare ad avere lo stesso margine di produttività, ci vuole una stagione intera».

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