Como e i grandi eventi,
Frisoni: «La città non regge»

L’assessore spiazza tutti: «A Capodanno abbiamo visto che con grandi manifestazioni il capoluogo va in tilt. Vigili insultati e auto ovunque dimostrano che non ce la facciamo. O si pone un limite o la gente si rassegni al caos»

«La nostra città non è in grado di ospitare eventi con trentamila persone». Parole destinate a far rumore, come e più dei botti di Capodanno. Perché non arrivano da un consigliere di opposizione ma da Paolo Frisoni, assessore comunale al Commercio e alla Polizia locale.

La presa di posizione nasce proprio da quanto accaduto nella notte di San Silvestro. La festa ai giardini a lago è stata innegabilmente un successo, ha richiamato un gran numero di persone e non si sono verificati problemi di ordine pubblico.

Discorso diverso per quanto riguarda il traffico (impazzito soprattutto al termine dello spettacolo pirotecnico, con lunghe code e ingorghi) e il rispetto delle ordinanze (vietavano botti e bottiglie di vetro), aspetti sui quali si sofferma Frisoni: «Ritengo indispensabile aprire una riflessione - afferma - Con trentamila persone abbiamo visto chiaramente che non è possibile far rispettare i divieti, mi riferisco a petardi e bottiglie ma anche al lancio di lanterne e allo stesso divieto di sosta. Bisogna capire che c’è un limite di sopportazione, la coperta è corta, abbiamo un numero limitato di vigili e uomini delle forze dell’ordine».

«Quindi - riprende - dobbiamo metterci d’accordo: o certi eventi non si fanno, e non penso solo a Capodanno ma anche ad altre manifestazioni di richiamo, oppure i cittadini accettano di buon grado di fare qualche sacrificio».

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