Como, in val Mulini
recinzioni anti migranti

Il Comune ha fatto montare grate in metallo e barriere dopo lo smantellamento delle tende fuori dall’autosilo. Il costo è di 20mila euro

Como

Sono state montate le recinzioni sotto l’autosilo Val Mulini, dove per mesi una sessantina di migranti ha trascorso la notte prima di essere accolti nei tendoni riscaldati nel chiostro del Cardinal Ferrari.

Il Comune fa sapere che l’intervento urgente è stato disposto di concerto con la Questura. Le operazioni sono iniziate subito dopo domenica, quando i migranti e i volontari hanno sgombrato le tende. Dapprima, sono stati portati i jersey sui quali sono state montate alcune griglie in metallo ed è stato recintato tutto il porticato, salvaguardando due corridoi per le uscite di sicurezza. I lavori sono costati circa 20mila euro.

Per quanto riguarda gli interventi di pulizia, Csu ha spazzato la parte interna di cemento, mentre Aprica ha disinfettato. Più problematica, invece la “bonifica” legata alla vegetazione, utilizzata nei mesi anche come toilette da parte dei migranti. L’obiettivo dell’operazione è impedire che ad aprile, una volta concluso il servizio Emergenza Freddo e smontati i tendoni in via Cesare Battisti, qualcuno abbia l’idea di tornare a dormire lì.

Intanto, si sono concluse le operazioni di trasferimento. Con buona pace di tutti, l’ordine è stato ripristinato senza nessun intervento “manu militari”. Gli stranieri, in tutto 42, sono stati alloggiati nelle tende riscaldate. Si tratta di migranti che hanno presentato regolare richiesta d’asilo e che, in qualche caso, dispongono già anche di un permesso di soggiorno.

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