Como: l’ultimo sms
era l’annuncio della strage

Faycal aveva intuito che avrebbe perso i figli dopo un’udienza. E aveva inviato messaggi inquietanti.

Nelle ore precedenti l’ideazione della strage, Faycal Haitot ha inviato decine di messaggi ad amici, conoscenti, genitori di compagni di scuola dei figli, maestri. Tra foto dei suoi bambini, video, file audio di conversazioni telefoniche avute in passato con psicologi e assistenti sociali, quei messaggi raccontano a loro modo anche i perché di un gesto tanto tragico da non avere alcun movente comprensibile.

Era arrabbiato, Faycal. Ce l’aveva con i servizi sociali del Comune e con il giudice del Tribunale per i minori che, pochi giorni prima, lo aveva convocato a Milano per discutere del futuro dei suoi quattro figli. Se all’amica avvocatessa di Monza il 49enne papà aveva inviato un messaggio in cui annunciava chiaramente l’intenzione di bruciare tutto e uccidere se stesso e i bambini, non è stato altrettanto chiaro con gli altri destinatari. A molti dei quali ha affidato però il proprio sfogo (l’uomo avrebbe parlato della volontà di un gesto clamoroso) contro gli assistenti sociali e i giudice per i minori.

L’udienza del lunedì precedente la strage aveva fatto capire all’uomo le intenzioni del Tribunale di avviare l’iter per un possibile affidamento dei figli esterno alla famiglia.

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