Como, «Mercato, la carta
per rinascere dopo lo scandalo»

I sette candidati sindaco da Coldiretti: «Struttura da ripensare, più bancarelle nelle piazze»

Il futuro della città passa attraverso alcuni temi cruciali: ambiente, turismo rurale, verde pubblico, consumo di suolo, educazione alimentare, mercati agricoli e la cosiddetta Grande Como. Se n’è discusso con i sette candidati sindaci ieri, allo Yacht Club, in un incontro organizzato da Coldiretti Como – Lecco.

Per Fabio Aleotti, Movimento 5 Stelle «i temi del chilometro zero o utile e del biologico sono fondamentali. I mercati rionali, dove gli anziani possono acquistare, sono importanti anche per rifare aggregazione e rivitalizzare le periferie. Conosco bene la situazione della struttura di via Mentana: mi sono occupato per lavoro degli addetti, e la situazione è precaria».

Celeste Grossi, La Prossima Como, punta sulla semplificazione delle procedure amministrative per il mercato coperto: «Eviteremo la presenza di spazi non assegnati e cercheremo di favorire i coltivatori locali. Anche da un punto di vista educativo ambientale e alimentare, crediamo molto nei prodotti a chilometro zero e nei mercati rionali, per questo ne favoriremo la nascita».

Per Mario Landriscina, coalizione di centro destra, i padiglioni «hanno bisogno d’interventi diversi, dalla messa a norma alla riqualificazione. Sosterremo il chilometro zero e anche la produzione biologica. Abbiamo idee, e le condivideremo poi con voi, per dare respiro all’area, anche in termini di spazio, e di rivitalizzazione e incentivazione dell’attività dell’area per avere un afflusso maggiore».

Per Bruno Magatti, Civitas, chi ha immaginato lo spazio di via Mentana «ha fatto un lavoro a metà: non si sono create le condizioni perché era “zoppo”. Dobbiamo, inoltre, dirci seriamente che quel luogo, rispetto per esempio, ai supermercati, è invecchiato e non si è riammodernato. Non è mai stata cominciata una strada in quel senso, e per me bisogna farlo».

Alessandro Rapinese, Rapinese Sindaco, ha fatto l’esempio del mercato di Monaco di Baviera: «Nella rivoluzione della “zona a traffico intelligente” ripristineremo piazza Roma, raddoppieremo viale Varese e libereremo piazza Perretta, che diventerà il nostro Viktualienmarkt, in pieno centro storico. Mercato coperto: andava meglio calibrato, la gestione del bando, purtroppo, fa il paio con altri che hanno lasciato proprietà inutilizzate».

Francesco Scopelliti, Como Futura e Giovane Como, per la struttura di via Mentana ha come modello il “mercado San Miguel di Madrid”. Un modello lontano con ricadute vicine: «con i produttori che mettono in mostra, in maniera elegante, quanto fanno a cittadini e turisti, che vanno lì per consumare un aperitivo. Inoltre, nel nostro programma, c’è attenzione pure per i mercati rionali».

Secondo Maurizio Traglio, coalizione di centro sinistra (Pd, Ecologisti e lista Svolta civica), «il mercato coperto è un monumento con una serie di problemi, una struttura da riorganizzare, e il Comune dev’essere un facilitatore per le imprese. Nei nostri progetti c’è un evento al mese, utilizzando le piazze: sarebbe interessante coinvolgere i produttori attraverso una proposta specifica».

A fine dibattito, è stato consegnato, a ogni candidato, un fazzoletto annodato di Coldiretti, a memoria di quanto detto e a testimonianza del controllo vigile dell’associazione circa gli impegni presi.

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