Como, per spacciare
usavano i ragazzini
come pony express

La squadra volante alza il velo su una banda che vendeva in città cocaina, hascisc e marijuana. Sotto accusa anche il titolare di un bar: avrebbe fatto da mediatore tra i pusher e gli acquirenti di droga

Ai giardinetti di via Anzani ad attendere gli acquirenti c’erano due ragazzi e due loro amiche. Tutti minorenni. In cambio dell’hascisc e di qualche contante avevano accettato di vestire i panni dei pusher. In via Cadorna, invece, il luogo di ritrovo era un bar, il cui titolare avrebbe ricoperto il ruolo di intermediario tra clienti e spacciatori. In piazza San Rocco, invece, si poteva acquistare droga quasi 24 ore al giorno. Il luogo dove cocaina, hascisc e marijuana venivano stoccati e tagliati era la “casa abbandonata”, ovvero l’ex panificio di via Pastrengo, in zona caserme.

I poliziotti della squadra mobile di Como, dopo quasi un anno di indagini, sono convinti di aver tracciato la mappa di un vastissimo spaccio di droga. Un giro d’affari superiore ai 1.300 euro al giorno con cittadini tunisini nel ruolo di spacciatori e un paio di comaschi in quello o di “fattorini” o di intermediari.

L’inchiesta ha preso il via alla fine del maggio scorso quando i poliziotti hanno intercettato un’auto con a bordo un magrebino sorpreso con 50 grammi di cocaina. Dagli approfondimenti successivi i detective della squadra mobile hanno scoperto una serie di contatti che ha condotto i poliziotti fino alla zona di piazza San Rocco. Qui, dopo aver osservato numerose cessioni di droga, gli agenti hanno iniziato a bloccare gli acquirenti. Alzando così il velo su un giro vastissimo.

I punti cardinali dello spaccio in città sono stati individuati nei giardini accanto al Monumento ai Caduti, nei parcheggi dei supermercati di via Recchi e viale Giulio Cesare, alla stazione di Como Borghi, nei giardini di via Anzani e di via Leoni, in via Maurizio Monti, in via Milano alta, in piazza San Rocco e a Camerlata, soprattutto nella zona della stazione.

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