Como: pochi (per ora) sui bus
e regole rispettate. Mini ressa al “Ciceri”

Rientro per circa 5mila ragazzi delle superiori. Niente assembramenti all’ingresso e alle fermate. Appello dei rappresentanti sui social: «State lontani»

Autobus mezzi vuoti nei primi giorni di ripresa delle scuole superiori. I numeri ancora non ci sono, ma l’impressione dalle testimonianze arrivate dalle scuole è che diversi studenti si siano sentiti più sicuri nell’utilizzare il trasporto privato. Nessun problema di assembramenti invece alle fermate. Attorno alle 13, alcune zone sensibili, per esempio via Carducci, via Cesare Cantù e piazza Vittoria, erano controllate dai vigili. A parte un po’ di calca, ma tutto sommato a distanzia e con la mascherina, non si sono registrati grossi problemi.

Per il resto, dopo tre mesi di assenza forzata, il ritorno in classe per gli studenti delle superiori è stato un po’ come il primo giorno di scuola. Un nuovo inizio, di fatto, per circa 5mila studenti iscritti agli istituti cittadini: inoltre, quasi tutti hanno optato per il rientro al 50% (in città, fra gli “statali” solo la Da Vinci Ripamonti è arrivata vicina al 75%). «Pur essendo tranquilli, i nostri ragazzi sembravano un po’ “per aria” – dice con affetto il preside del Giovio Nicola D’Antonio – del resto, quando si esce da una situazione così lunga e per certi versi sconfortante, è normale».

In larga parte, il rischio assembramento è stato scongiurato. Si è verificata un po’ di calca dentro e fuori il Ciceri, tanto che gli stessi rappresentanti d’istituto, tramite i social network, hanno invitato i propri compagni a mantenere le misure di sicurezza. «Queste scene non si devono più vedere – scrivono – dobbiamo stare distanti. Non possiamo rischiare che la scuola venga chiusa un’altra volta». L’invito al rispetto delle regole arriva anche dal preside Vincenzo Iaia: «In generale, il rientro è comunque andato bene – precisa – sugli assembramenti cercheremo di fare opera di persuasione, anche se intervenire quando gli studenti sono in strada non è mai facile. L’obiettivo è comune: rispettare le regole significa al contempo ridurre i rischi di espansione del contagio. Ci guadagniamo tutti».

Oltre a Ciceri e Giovio, anche il Volta ha organizzato gli ingressi in un unico turno. Il 50% degli alunni è entrato alle 7.45 da tre punti differenti (via Cesare Cantù, via Carducci 4 e via Carducci 6). Le altre cinque superiori, Pessina, Da Vinci Ripamonti, Magistri, Setificio e Caio Plinio hanno optato per i due turni, distanziati all’incirca di due ore. «Siamo soddisfatti – commenta il dirigente del Pessina Domenico Foderaro – per il momento, è tutto sotto controllo. Speriamo si proceda così anche nei prossimi giorni, al termine dei quali poi tireremo le somme». Sono arrivate diverse telefonate da parte dei genitori, segno di una preoccupazione generale tangibile: «Credo sia normale, visto il periodo – aggiunge – del resto, noi stessi chiediamo alle mamme e ai papà di parlare con i ragazzi per sensibilizzarli. La struttura è sanificata, ma non sappiamo chi frequentano i nostri alunni e se finiscono a contatto con persone positive. Purtroppo, non abbiamo certezze».
Andrea Quadroni

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