Como, Primo maggio: giardini chiusi
I genitori si lamentano

Porte sbarrate nei parchi. Il vicesindaco: «Festività previste dai bandi di gestione, ma cambieremo»

Brutta sorpresa per tanti bimbi (e altrettanti genitori) che pensavano di poter passare un po’ di tempo sui loro giochi preferiti nei giardini cittadini. A parte l’area sul lungolago, tutti gli altri parchi gioco sono rimasti chiusi per tutta la giornata di mercoledì primo maggio.

Nessun cartello, nessuna indicazione sulla tabella che informa degli orari. Si parla soltanto di apertura estiva fino alle 20.30 dal primo aprile al 30 settembre. Tante le segnalazioni arrivate al nostro giornale da genitori che si sono ritrovati con passeggini e bimbi a mano davanti ai cancelli chiusi dello spazio di via Vittorio Emanuele. Lucchetti anche in piazza Martinelli, via Anzani, Tavernola e in tutti gli spazi recintati.

Da Palazzo Cernezzi il vicesindaco Alessandra Locatelli, che sta seguendo l’affidamento della gestione degli spazi a cooperative nell’ambito di progetti di reinserimento sociale chiarisce che «i giorni di festa erano previsti nei bandi precedenti e il problema delle chiusure nelle giornate di festa è già stato sottoposto agli uffici in modo che con i nuovi bandi che verranno pubblicati prossimamente si vada via a via a risolvere la questione, garantendo l’apertura 365 giorni l’anno». Se a Natale, visto anche il clima, il numero di persone che pensano di andare al parco giochi è estremamente ridotto, ben diverso è quello di giorni festivi primaverili e, soprattutto, con belle giornate come mercoledì. E se è stato così anche in passato I parchi rimasero chiusi anche lo scorso anno), finora non è cambiato nulla e il disagio (specie se c’è il sole) rimane.

I problemi principali sono stati segnalati negli spazi del centro storico, soprattutto in via Vittorio Emanuele, da sempre il giardino pubblico maggiormente frequentato dai bambini. Il prossimo bando di gestione che verrà pubblicato è quello che comprende piazza Martinelli.

Il Comune ha ricevuto anche la proposta di uno sponsor privato che vuole provvedere alla riqualificazione dell’area giochi, ma gli uffici stanno valutando la soluzione burocratica per poter accettare la donazione (le norme prevedono infatti l’indizione di un apposito bando).

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