Como riparte, è allarme traffico

Cantieri e viadotto chiuso rischiano di mettere in ginocchio la viabilità al rientro dalle ferie

Si torna al lavoro e a scuola e la città rischia di rimanere paralizzata dal traffico. Questa settimana riprende l’attività lavorativa a pieno regime, quella scolastica solo per i docenti e i bambini più piccoli, da martedì prossimo però torneranno tutti in classe.

Como è stretta tra blocchi e cantieri, i tre principali problemi sono il viadotto dei Lavatoi, la via Scalabrini e la rotatoria dell’Alambicco. Normalmente ogni giorno verso la città scendono da Lipomo circa 50mila veicoli, via Varesina è percorsa da 40mila mezzi, l’ex statale dei Giovi fino all’imbocco di Grandate conta 35mila macchine, 30mila di queste raggiungono poi via Pasquale Paoli.

La Canturina porta alla discesa di Albate 30mila auto, 25mila usano la Lariana da Torno, quanto alla Regina da Cernobbio vede un transito di 15mila veicoli. Entrare e uscire da Como non è mai semplice, le infrastrutture sono carenti, ma il rientro dall’estate quest’anno sarà un po’ più difficoltoso.

Il primo e più importante blocco è al viadotto del Lavatoi: il ponte non sarà pronto entro il 12 settembre, primo ufficiale giorno di scuola, mentre nidi e materne ripartono già domani. La speranza è riaprire non oltre il 20 settembre. Code e rallentamenti si faranno sentire in via Oltrecolle con un possibile aumento del traffico sulla statale per Lecco.

Rimarranno invece fermi, fino allo sblocco del viadotto, i cantieri in via Pasquale Paoli, con qualche giorno di ritardo gli ostacoli lungo le corsie sono stati smantellati. È bloccata anche via Scalabrini: sono in corso dei lavori di ComoCalor, questo è il secondo grande nodo in città.

I cantieri tra il passaggio a livello e via Clemente XIII rallenteranno le strade di Rebbio appesantendo di nuovo via Paoli.

Gli automobilisti infine temono una terza difficoltà, a Lazzago, alla rotatoria dell’Alambicco. Lo svincolo di via Cecilio, a pochi metri tra la Varesina e l’ingresso in autostrada, è gravato dalla chiusura definitiva avvenuta quest’estate del passaggio a livello della stazione di Grandate Breccia. Le vetture devono fare il giro dal cavalca ferrovia, molti pendolari e diversi sindaci della cintura urbana hanno sottolineato la possibile congestione alla ripartenza di settembre.

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