Como spreca due litri d’acqua ogni dieci
Lavori per 3,5 milioni sugli impianti

Dispersione idrica: la nostra città virtuosa a livello nazionale

Entro il 2018 garantiti interventi su tutta la rete per eliminare le falle

A Como si perde il 20% dell’acqua potabile. La città messa peggio? Frosinone, al primo posto con una perdita idrica reale del 71,90%. Quella posizionata meglio? Macerata, ultima con il 6,6. Como? Bene a livello nazionale, ponendosi nella parte virtuosa della classifica (91esima), meno bene a livello regionale.

I dati sono stati elaborati da “Infodata”. Il dato di Como è sotto la media nazionale: discorso diverso se si circoscrive il campo alla sola Lombardia: in quel caso, facendo una graduatoria, in testa troviamo Lecco (30,2% di perdita idrica reale), a seguire Varese (26,4), Cremona (22.5), Brescia (22), Como (20,9), Lodi (17,9), Sondrio (16,8), Bergamo (16,6), Pavia (12,9), Milano (12,2), Monza (10,1) e la virtuosa Mantova (9,6).

Per quanto riguarda il capoluogo lariano, in un’intervista a fine gennaio rilasciata al giornale, Andrea Bighelli, amministratore delegato di “Acsm Agam reti gas acqua”, la società del gruppo che si occupa della distribuzione acqua e gas ai comuni di Como, Brunate e Cernobbio attraverso una rete di circa 330 chilometri, servendo circa 100mila utenti, aveva annunciato, per il 2017, nel settore idrico, 3milioni e 500mila euro d’investimenti, di cui quasi la metà sarà destinato alle reti, unito a un’azione di pieno efficientamento già in atto dal 2015. A questo proposito, sempre Bighelli spiegava come si stessero sviluppando «ulteriori interventi di qualificazione, per gradi e zone successive, partendo dall’area del Doss per poi proseguire in direzione Garzola e Cremnago e successivamente dal Baradello verso Breccia. Entro il 2018, le fasi saranno completate ovunque. Abbiamo iniziato ad agire ragionando per blocchi, facendo studi di modellazione, flussi e pressioni all’interno delle reti per individuare ed eliminare le perdite e incrementare l’efficienza». A Como, in termini numerici, le perdite sono scese del 20%, mentre a Cernobbio, per esempio del 50.

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