Comune parte civile nel processo paratie
La giunta rinvia ancora la decisione

Seconda riunione, ma ancora nessuna decisione

Assessori divisi: per alcuni «atto dovuto», altri aspettano

La decisione se costituire il Comune parte civile nell’ambito del processo paratie sta mandando in pezzi la giunta. Ieri l’esecutivo si è riunito affrontando per la seconda volta la questione ma senza arrivare a una decisione benché l’argomento fosse iscritto all’ordine del giorno. Niente. Nessuna delibera perché le posizioni tra gli assessori sono ancora troppo distanti.

In estrema sintesi costituirsi parte civile vuol dire entrare nel processo con l’obiettivo di chiedere i danni, in caso di condanne dei dirigenti e dei dipendenti coinvolti.

Le posizioni più dure, da quello che trapela, sono quelle dell’assessore alla Legalità Marcello Iantorno (che nei giorni scorsi, commentando la questione, aveva parlato di «atto dovuto ai cittadini» e che ha presentato la delibera ai colleghi come proponente), ma anche dell’esponente di Paco Bruno Magatti. Orientato a chiederla, anche se ancora in fase di analisi della situazione, Lorenzo Spallino, anche lui avvocato che, con il collega Iantorno, era andato personalmente dal procuratore subito dopo gli arresti dei dirigenti comunali e le iscrizioni sul registro degli indagati).

Più cauti altri esponenti dell’esecutivo (che vorrebbero aspettare eventuali condanne, rinunciando però quindi a inserire l’amministrazione come parte lesa nel processo fin da subito), mentre altri hanno chiesto più tempo per un supplemento di riflessione. Il sindaco Mario Lucini non ha partecipato nemmeno ieri alla discussione e non voterà la delibera, vista la delicatezza della sua posizione, che lo vede indagato.

E adesso? L’esecutivo tornerà a riunirsi la prossima settimana, quando dovrebbe arrivare il pronunciamento effettivo con la delibera. Se è vero che il processo inizierà il prossimo 24 novembre, va anche considerato che qualora l’amministrazione decidesse di costituirsi parte civile, dovrebbe contattare un avvocato a cui affidare il caso consentendogli anche il tempo necessario per poter analizzare i documenti. Il clima è senza dubbio incandescente in via Vittorio Emanuele e potrebbe diventarlo anche in consiglio.

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