Condannate le maghe truffatrici
Ma incassano il reddito di cittadinanza

Madre e figlia rimediano 4 e 5 anni di carcere per aver imbrogliato un’insegnante

La vera magia non è stata quella promessa fatta - in cambio di 40mila euro - alla sventurata insegnante di Albate, che si era affidata a loro per una sorta di elisir d’amore. Bensì l’essere beneficiarie entrambe del reddito di cittadinanza a dispetto di un’accusa di truffa aggravata e tentata estorsione, sfociata ieri mattina in una duplice condanna.

Nessuno sconto di pena per Antonietta Tummolo, milanese 38enne con residenza in quel di Vigevano, e sua madre Grazia Pacetti, 62 anni, anche lei di Vigevano. Ieri mattian le due donne sono state condannate rispettivamente a 5 e a 4 anni di carcere.

La condanna

La sentenza è stata letta dal giudice delle udienze preliminari Laura De Gregorio, che ha applicato a entrambe lo sconto di un terzo previsto dal rito. A spingere il magistrato a una pena così severa, le vane promesse di un risarcimento del danno da parte delle due donne che già la scorsa estate erano comparse davanti al giudice, avevano promesso di pagare la loro vittima, ma a ieri nulla avevano tirato fuori.

Sempre ieri mattina il giudice ha rinviato a giudizio (processo il prossimo ottobre) El Sayed Sirag, 53 anni, accusato di concorso in truffa. Si tratta del marito di Grazia Pacetti, il quale ha sempre respinto le accuse.

L’inchiesta

Maga Marina e sua madre erano finite agli arresti nel marzo del 2017 con l’accusa di aver ideato un crudele raggiro a base di elisir d’amore e riti antimalocchio ai danni di una donna di Albate. La quale trovò il coraggio per sfogarsi con i carabinieri della stazione raccontando la sua storia.

La donna era stata agganciata via Facebook dalla “maga”, che aveva convinto la sua vittima del fatto che l’uomo di cui lei era perdutamente innamorata stava in realtà allontanandosi per un’altra. Ma a tutto c’è un rimedio, aveva detto: un intervento di magia da costo tutto sommato contenuto: 19mila euro. Il fatto, avevano poi insistito le “maghe”, è che nel consultare le proprie virtù da fattucchiere avevano visto una bara, presagio chiaro di disgrazia imminente. Ma anche qui una soluzione c’è: un esorcismo. Il costo? Altri 20mila euro, ma di fronte alla salvezza che sarà.

Il fatto è che la vittima non ci mise molto a ridestarsi dall’annebbiamento dovuto alla paura di perdere l’amore della sua vita, e quando ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, ecco arrivare non più elisir d’amore, ma vere e proprie minacce: se non avesse assolto i suoi debiti residui, alcune sue foto senza veli sarebbero state diffuse ovunque. Si trattava di immagini che la maga si era fatta consegnare con la scusa dell’elisir d’amore.

I passaggi di denaro avvennero attraverso un paio di carte Poste pay, una intestata alla stessa “maga Marina”, una intestata al marito della madre. Una parte di quelle somme fu recuperata dai carabinieri: 13mila euro in contanti, ad esempio, furono trovati nascosti in una lavatrice, a Vigevano.

«Pignoreremo il reddito di cittadinanza delle quali le due incredibilmente beneficiano» è il commento dell’avvocato di parte civile, Pierpaolo Livio.

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