«Costruito male»
La relazione choc
sui guai del viadotto

In giunta l’esito delle indagini fatte sulla struttura. L’esperto parla di «anomalie e difformità» nell’opera. Nel testo si legge: «Segni evidenti di malfunzionamenti»

Si parla di «difformità», «anomalie» e di «funzionalità compromessa» nella relazione sul viadotto dell’Oltrecolle-Canturina che l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella ha sottoposto alla giunta di Palazzo Cernezzi. Nel documento, firmato dal dirigente del settore Strade Donatello Ghezzo e da quello del settore Legale Maria Antonietta Marciano vengono espresse le risultanze dell’analisi effettuata dal professor Pier Giorgio Malerba la scorsa estate e nei mesi successivi sullo stato dell’opera inaugurata nel 2003.

E sugli appoggi viene specificato che «le piastre superiore e inferiore dei dispositivi di appoggio, dovrebbero essere orizzontali e tra loro parallele. Nel viadotto esaminato, molte di tali coppie di piastre non rispondono a questi requisiti». Tre le conclusioni generali: «La distribuzione dei carichi sugli appoggi appare difforme dalle aspettative di progetto, principalmente per la presenza di componenti orizzontali che tendono a far muovere alcuni tratti del viadotto verso ovest»; «la funzionalità cinematica del sistema di appoggio (capacità di muoversi, dilatarsi o contrarsi) è compromessa, in quanto molti dispositivi sono già a fine corsa» e ancora «vi sono segni evidenti di malfunzionamenti. Di particolare rilievo quelli riscontrati sulle pile numero 16, 12 e 5».

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