De Cristoforis, pronti 25 milioni
Una cittadella degli enti pubblici

Il demanio avvia il progetto sull’ex caserma, previsti uffici per 400 dipendenti

Si spostano cinque sedi, dalla Prefettura all’Agenzia delle entrate. Gara entro fine anno

Gli scettici avranno torto, almeno stavolta? Le condizioni per una risposta affermativa sembrano esserci, alla luce dell’incontro andato in scena nelle ultime ore sul tema. Il tema è quello della caserma De Cristoforis, enorme spazio pressoché inutilizzato da anni.

Circa un anno fa il primo studio, firmato Agenzia del demanio, oggi lo stesso ente è passato dalle parole ai fatti mettendo sul piatto due milioni e mezzo di euro per progettare un intervento in grado di far rinascere la De Cristoforis, garantendo altresì alle casse statali - aspetto tutt’altro che marginale - un risparmio significativo. L’idea, come noto, è quella di trasferire in caserma gli uffici di alcuni enti oggi ospitati in immobili di proprietà privata, quindi a fronte del pagamento di canoni d’affitto anche molto alti. In particolare, il piano prevede di spostare le sedi di Agenzia delle entrate (ora in viale Cavallotti), Prefettura (in via Volta), Archivio di Stato (via Briantea), Commissione tributaria (via Italia Libera) e Direzione del lavoro (via Bellinzona).

Stralciata, rispetto alla prima ipotesi, l’idea di spostare anche la questura: resterà in viale Innocenzo visto che l’edificio è già di proprietà statale. Accorpare gli uffici in una nuova “cittadella” pubblica significherà risparmiare, una volta a regime, due milioni di euro l’anno. E si ripagherà così l’importante investimento iniziale, quantificato dal Demanio in 25 milioni di euro, per riqualificare i locali della caserma e adibirli alle nuove funzioni. L’operazione su Como è uno degli interventi di “federal building” (riqualificazione di grandi edifici come ex carceri o ex caserme, per realizzare poli amministrativi in un’unica sede) considerati prioritari dall’Agenzia. Stanziati i fondi per tutta la prima fase, l’obiettivo è ultimare il progetto esecutivo a fine anno e poi far partire le gare per i lavori. Intanto, sono in corso approfondimenti sul fabbisogno dei vari enti ma anche per decidere, in accordo con il ministero della Difesa, se mantenere in sede o spostare l’archivio dell’Esercito, documenti per un totale di 7 chilometri di carta.

In programma anche incontri con il Comune, nella fase della progettazione, per definire tutti gli aspetti legati alla viabilità e ai parcheggi, dal momento che nel nuovo polo lavoreranno oltre 400 persone da sommare agli utenti.

I parlamentari comaschi del Pd Chiara Braga e Mauro Guerra hanno chiesto un aggiornamento alla direzione dell’Agenzia del demanio e confermano che l’operazione sta procedendo in modo spedito: «Per Como parliamo di una cifra significativa, 25 milioni di euro - sottolinea Braga - Questi interventi oggi sono possibili grazie alle scelte dei governi Renzi e Gentiloni e alle risorse che hanno stanziato. Si punta a rendere di nuovo funzionale un immobile sottoutilizzato, ridurre la spesa pubblica e offrire un servizio più efficiente alla collettività».  

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