Don Giusto: «In Val Mulini
filo spinato come nei lager»

«La recinzione è uno scandalo Gesù è venuto tra noi per abbattere i muri. Serve un dormitorio nuovo»

Don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio in prima fila nell’accoglienza, ha scelto di spedire una cartolina di auguri di buon Natale molto particolare. Ritrae la stampa della Natività collocata nell’androne recintato della Val Mulini, accompagnata da una scritta eloquente: «Gesù è venuto per abbattere i muri». Per spiegare la sua scelta, non usa giri di parole: «Quel posto – commenta – pur con tutti i limiti, è stata una soluzione che i cittadini sono riusciti a trovare per dare un minimo di accoglienza ai migranti. Per me ha significato questo, e trovarlo recintato è presagio di brutte cose ed è uno scandalo. Inoltre, il colpo d’occhio, con quel filo spinato che, in alto, sporge verso l’esterno, ricorda un campo di concentramento».

Un simbolo della città dove, da più di due settimane, sono state montate le recinzioni dopo che una sessantina di migranti che lì trascorrevano la notte sono stati accolti all’interno dei tendoni riscaldati, collocati nel chiostro del cardinal Ferrari e attivi, come il servizio “emergenza freddo”, fino al 2 aprile, il Lunedì dell’Angelo. «Per il 2018 – aggiunge Della Valle – auspico un dormitorio nuovo per la città, da una sessantina di posti, così da mettere a disposizione una soluzione definitiva e non provvisoria».

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