Ecco le case popolari di Pettignano

Da via Spartaco a via San Bernardino: cantieri abbandonati, ruggine, porte lasciate in giardino. E molti alloggi sono murati: «Anziché sistemarli, il Comune li chiude». Inutilizzabile una casa su quattro

Case popolari, più di un appartamento su quattro o è vuoto o è inagibile o è da sistemare. Invece di ristrutturare le case il Comune preferisce murare porte e finestre. Facendo un rapido viaggio tra i quasi 800 appartamenti appartenenti al patrimonio comunale sparsi in città è facile accorgersi delle case sfitte, disabitate, delle palazzine fatiscenti che da anni non vedono interventi di manutenzione. E negli ultimi due anni, con l’assessore al Patrimonio Francesco Pettignano, non è cambiato nulla.

Uno scandalo senza fine. A Rebbio, in via Spartaco, di fronte alla Coop, ci sono 90 appartamenti. All’ingresso della prima palazzina c’è un cartello che avvisa dell’avvio di un cantiere. Non ci sono operai, ma reti arancioni che delimitano cataste di detriti abbandonati sotto ai balconi di alcuni residenti. In giardino sono state dimenticate delle porte da interni, al pari di una montagna di rami lasciati come avanzo di un lavoro di potatura. Tra segnaletica e recinzioni le auto faticano a circolare nei vialetti. I giochi per i bambini sono rotti, gli abitanti tempo fa si erano spesi per sistemare un campetto da calcio che era diventato per l’incuria un piccolo bosco. «Buona parte dei locali - raccontano chiedendo l’anonimato due famiglie di residenti - sono in realtà vuoti e abbandonati. La metà degli appartamenti è in queste condizioni». Le tapparelle delle finestre sono abbassate da tempo, alcuni immobili avrebbero dovuto essere ristrutturati prima di una futura riassegnazione.

Dalle tabelle del Comune risulta che 177 appartamenti di proprietà pubblica sono liberi e bisognosi di ristrutturazioni, altri 28 sono inagibili e 8 sono utilizzati da abusivi. Un dato che corrisponde al 27% del totale del patrimonio abitativo visto che complessivamente le case comunali sono 793. Peccato che i dati pubblicati da Palazzo Cernezzi sul proprio portale in nome della trasparenza risalgano al 6 settembre del 2016. Nel frattempo ad Albate, in quel quartiere che i comaschi chiamano “la Russia” per via dei caseggiati dalle linee e dai colori sovietici, diversi appartamenti sono stati murati. Succede in via San Bernardino da Siena dove molti immobili risultano “liberi, da ristrutturare”, questa è la dicitura che usano i tecnici di Palazzo Cernezzi.

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