Erbacce a Villa Saporiti
Hanno pulito tutto i migranti

Ieri l’intervento dei richiedenti asilo, giovedì toccherà agli alpini. La presidente Livio: «L'appalto prevede solo sei uscite all’anno»

Ci sono voluti una decina di giorni, a cominciare dalla prima segnalazione de La Provincia, perché finalmente a Villa Saporiti si cominciasse a tagliare l’erba delle aiuole, cresciuta in modo indecoroso per il prestigio della storica dimora.

Uno stato di incuria prolungato, ben visibile dalla passeggiata a lago - tra le mete preferite dai turisti che visitano la città - che ha sollevato alcuni dubbi sulla gestione del verde da parte dell’amministrazione provinciale, che proprio qui ha la sua sede.

La presidente Livio

Ieri dunque è stata la giornata del primo sfalcio: «Dopo le sollecitazione della presidente Mariarita Livio, questo pomeriggio i migranti ospitati presso l’ex caserma dei Carabinieri di via Borgovico (proprio di fronte, ndr), e giovedì la sezione di Como dell’Associazione nazionale alpini, provvederanno alla sistemazione delle aiuole e del prato davanti a Villa Gallia e Villa Saporiti» annunciava un comunicato dell’ente diffuso ieri nel primissimo pomeriggio.

All’opera

E così, poco dopo, si sono viste le prime persone al lavoro: i giovani richiedenti asilo, armati di rastrello, hanno cominciato a togliere le erbacce in eccesso che ormai avevano infestato i vialetti del parco che circonda le due ville. L’intervento sarà terminato giovedì dagli alpini, già intervenuti in altre occasioni a Villa Saporiti per la manutenzione del verde.

Il disordine in cui è precipitata la proprietà, e il fatto che si sia dovuto ricorrere al lavoro volontario, fa supporre che l’amminstrazione provinciale sia priva di un appalto per la manutenzione del verde.

Ma non è così. «L’appalto c’è, ed è stato messo a punto dalla centrale degli acquisti per la pubblica amministrazione Consip - dice la presidente della provincia Mariarita Livio - Purtroppo per motivi di bilancio, ci siamo dovuti tenere su uno standard basso, con appena sei uscite annuali. Il problema non riguarda solo la nostra sede. Anche nelle scuole superiori della provincia, che sono di nostra competenza, gli interventi di manutenzione del verde sono ridotti al minimo». Ma non è la prima volta che l’amministrazione provinciale deve ricorrere all’intervento dei volontari: «Ho particolarmente apprezzato l’offerta del presidente degli alpini Enrico Gaffuri» conclude Livio.

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