Fondazione Scalabrini, raccolta fondi con La Provincia - La testimonianza: «Io ho offerto la mia casa e ne sono felicissima»

La storia di Valentina, che ha dato la sua abitazione ai più poveri

«Se è valsa la pena rinunciare a un introito come l’affitto? Per rispondere mi basta considerare il bene fatto con questa mia scelta. Non ho alcun dubbio quindi, certo che sì».

Valentina Scuderini ora vive a Londra ma, alcuni anni fa, è stata una delle prime a mettere a disposizione della Fondazione Scalabrini una propria casa in comodato gratuito. E, a distanza di tempo, consiglierebbe a chiunque ne abbia la possibilità di compiere la stessa scelta. «La casa era a Varenna e, appena sono entrata in contatto con la realtà lariana e ho conosciuto la presidente Francesca Paini, ho deciso di destinare l’abitazione a loro, così da essere utilizzata per accogliere persone bisognose d’aiuto».

Dopo due anni, prima di andare a Londra, Valentina, con un’attività nel settore dell’oreficeria, ha organizzato un’asta di gioielleria a villa del Grumello dedicata alla Fondazione: i proventi sono serviti a sistemare due appartamenti un po’ malmessi.

«L’esperienza vissuta è stata parecchio positiva - dice ancora Valentina - lo dico sempre: un giorno potrei avere bisogno io, nella vita non si sa mai. E, quindi, realtà di questo tipo devono esistere per forza e vanno aiutate. Ognuno di noi, se è nelle condizioni, senza diventare più ricco o povero, può dare una mano. Non tutti nasciamo fortunati e nella famiglia giusta». Il mondo non mostra sempre la stessa faccia a tutti. Per questo, Valentina, non ha alcun dubbio: ne è valsa la pena rinunciare all’affitto per fare del bene.

E, a questo proposito, Fondazione Scalabrini, con il supporto convinto del quotidiano La Provincia e il sostegno della Fondazione della comunità comasca, ha lanciato una raccolta fondi con l’obiettivo di acquistare un abitazione da dedicare per sempre all’accoglienza temporanea di famiglie con bambini che necessitano di un aiuto. Il sogno è comprare la casa di via Per San Fermo, dove il 20 ottobre scorso un padre ha appiccato un incendio uccidendo i suoi quattro figli. Ed è proprio in memoria di Siff, Sophia, Soraya e Saphiria che la realtà di via Martino Anzi ha messo a punto “La casa dei bambini”: un riparo temporaneo perché dia il tempo di rimettersi in piedi.

L’iniziativa di solidarietà è sostenuta da un “Comitato dei Garanti” così da certificare il corretto uso dei fondi raccolti e, al contempo, coinvolgere sempre più la cittadinanza. Ne faranno parte, in attesa dell’elenco definitivo, Marco Malinverno (La Stecca), Andrea Taborelli (Unindustria), Giacomo Castiglioni (Fondazione comasca), Sandro Litigio (Ordine dei commercialisti), Anna Veronelli (presidente del Consiglio comunale)e Francesca Paini (Fondazione Scalabrini).

Ci sono almeno tre modi per contribuire alla raccolta fondi e permettere l’acquisto de “La casa dei bambini”. Il primo è la donazione diretta, utilizzando i conti correnti della Fondazione comasca ( trovate i codici iban pubblicati a parte. Il secondo è è effettuare una donazione utilizzando la carta di credito sul sito de La Provincia di Como (disponibile nell’articolo dedicato alla raccolta fondi). Infine nei prossimi giorni saranno distribuiti in città e in provincia migliaia di bollini adesivi dal costo di 1 euro e utilizzabili per chiudere i regali in occasione di Natale o aggiunti a un biglietto di auguri. I negozi che vogliono aderire mettendo in distribuzione i bollini possono scrivere via mail a [email protected] oppure chiamare la sede della Fondazione allo 031 3370535.

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