Furti, piace la vigilanza fai da te
Gruppi in cinque zone della città

Sentinelle già attive in dieci Comuni. Ora si fanno avanti i quartieri di Como. «Non usate la parola ronde, l’obiettivo è segnalare situazioni sospette alle forze dell’ordine»

Il comitato provinciale di Controllo del vicinato non è mai stato tanto impegnato. Da inizio anno si è registrata una media di due o tre incontri a settimana nei Comuni della provincia. L’emergenza furti ha portato persino ad ampliare il numero dei referenti e a una crescita esponenziale dei gruppi. Sono ormai una decina i paesi in cui vengono utilizzate le sentinelle cittadine, ma la cifra potrebbero raddoppiare a breve.

Il sistema del Controllo del vicinato è semplice: i cittadini rivolgono uno sguardo attento alle vie di residenza, segnalano le persone sospette alle forze dell’ordine, avvertono se qualcuno cerca d’intrufolarsi in una abitazione, creano una rete di rapportiper monitorare il proprio territorio d’appartenenza utilizzando anche la tecnologia come i gruppi WhatsApp.

Niente ronde o intervento diretto: «Noi abbiamo un regolamento che ci dice quello che possiamo o non possiamo fare, ci sono arrivate in questi giorni anche le norme che regolano l’utilizzo della messaggistica istantanea. Serve muoversi con attenzione per non creare confusione o nocumento alle forze dell’ordine».

Lunghissimo l’elenco dei paesi in cui sono attivi gruppi di controllo del vicinato.

Ora anche Como guarda a questo sistema per combattere i furti: «La città è sempre stata refrattaria, ma i quartieri si stanno interessando, da Tavernola a Camnago, fino a Monte Olimpino». A Rebbio si è svolto un primo incontro mentre a Lora i residenti si sono organizzati in modo autonomo.

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