Il referendum riunisce il centrodestra
Lega, Forza Italia e FdI in piazza per il no

I tre partiti hanno presentato ieri in città il comitato contro la riforma

Fermi e Molteni: «Se vince il sì addio al federalismo»

Il «no» al referendum costituzionale fa tornare il centrodestra in piazza insieme, ma non ancora per la campagna elettorale delle amministrative di primavera. Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia ieri hanno presentato al Broletto il comitato per il no alla consultazione del prossimo 4 aprile.

Il sottosegretario regionale Alessandro Fermi (FI) e il deputato lumbard Nicola Molteni hanno messo l’accento sui rischi per gli enti locali e sul ridimensionamento del federalismo. «Se la riforma venisse approvata lo Stato avrebbe molte più competenze in termini di turismo e sanità, immaginiamo cosa potrebbe accadere» ha detto Fermi sottolineando che «la riforma fa fare un passo indietro sul federalismo regionale». Ha citato, come esempio, quello della Navigazione: «Oggi è ministeriale - le sue parole - e tutti sappiamo quanta fatica si fa per poter parlare con loro».

«Nessuna semplificazione»

Molteni ha voluto sottolineare: «Non siamo contro le riforme, siamo contro questa riforma, che segnerebbe la fine e l’azzeramento del federalismo». «Questa riforma - ha aggiunto - non porta alcuna semplificazione, crea un Senato di dopolavoro e mi chiedo come faranno i sindaci delle grandi città ad amministrare e a fare anche i senatori. Come se non bastasse gli enti locali vengono uccisi».

Iniziative fino a dicembre

Nelle prossime settimane, e fino al prossimo 4 dicembre, saranno promosse una serie di iniziative di approfondimento sulla tematica referendaria.

In piazza, oltre ai rappresentanti istituzionali e agli iscritti ai tre partiti, c’erano anche i segretari cittadini. Alessandra Locatelli (Lega Nord) ha parlato di «farsa» e «presa in giro da parte del Governo di non eletti» che «taglia la democrazia e l’autonomia regionale». Il referente cittadino di Fratelli d’Italia Massimo Mascetti ha parlato di «riforma illegittima perché approvata da un Parlamento eletto con una legge elettorale incostituzionale» e ha detto che «delegittima il potere dei cittadini».

L’esponente forzista Anna Veronelli è intervenuta dicendo che «di Renzi non ci si può fidare» e ha fatto l’esempio delle Province. «Ha convinto gli italiani di avere abolito le Province e, invece, come dimostra anche la situazione di Como, non è così poiché ha solo creato una serie di disagi». Veronelli ha anche sottolineato che «si creerà il caos istituzionale anche per le regioni, così come l’abbiamo visto per le amministrazioni provinciali» e ha chiuso dicendo che «questa riforma non è conveniente per il nostro Paese».

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