Il ritorno del re delle bufale
«Io, ricco grazie a Trump»

Spacciò per vera la notizia che Clooney volesse lasciare Laglio - «Smentire? L’importante è che si parli di me. Sono qui per vendere 180 ville»

La sua ascesa come personaggio mediatico ha avuto inizio con una bufala sul lago di Como e in tempi di fake news Alessandro Proto, come suggerisce il suo nome, può ben vantare la primogenitura di un filone che non conosce crisi e che lui, nonostante qualche (pesante) guaio giudiziario, continua ad alimentare.

Proto è tornato ieri sulla scena del delitto, sul lago di Como dove tutto è cominciato: era il 2009 e il Corriere della sera scriveva che George Clooney voleva disfarsi della sua bella Villa Oleandra a Laglio e che per la vendita si era affidato proprio a lui, Alessandro Proto, agente immobiliare a Lugano. «Ma non era del tutto falso - dice oggi - davvero Cloney voleva sondare il mercato, e i suoi avvocati si erano rivolti ad un paio di agenzie, tra cui la mia. Ma non avevano previsto che io avrei chiamato il primo giornale italiano».

Il polverone mediatico che ne è seguito gli ha fatto capire «che una notizia pubblicata su un grande giornale, vera o falsa che sia, vale molto di più di centinaia di migliaia di euro di pubblicità: da allora sono stato subissato di richieste di chi voleva vendere e di chi voleva comperare. E i miei affari sono decollati».

Sostenuti da un crescendo di bufale spacciate ai principali giornali di tutto il mondo, che le sue storie se le sono bevute tutte per intero: DiCaprio che compra un palazzo a Verona, Brad Pitt e Angelina Jolie che vogliono accasarsi a Valpolicella, l’appartamento nella Trump Tower per Cristiano Ronaldo, ancora Pitt e moglie a Ibiza. E quando la Grecia è sull’orlo del default, e tutto il mondo ne parla, che si inventa Proto per attirare l’attenzione su di sé? Che il miliardario americano Warren Buffett farebbe un buon investimento comprando un’isola nell'Egeo. Che ovviamente lui offre nel suo catalogo di immobili in vendita. La notizia è apparsa nientemeno che sul Wall Street Journal, la bibbia dei finanzieri di tutto il mondo.

Tutte le sue imprese Proto le ha raccontate in un libro, scritto a quattro mani con il giornalista Andrea Sceresini, “L’impostore”, edito da Saggiatore, che sta conoscendo un buon successo di pubblico. E le smentite? «Qual è problema? L’importante è che si parli di me, che il mio nome giri. Approfitto della fama dei vip e della credibilità dei grandi media, la mia notorietà nasce così e le assicuro che funziona».

Sarà per questo che ieri si è presentato all’hotel Barchetta Excelsior per reclutare agenti immobiliari come «Ceo del Gruppo Proto, partecipato dai più importanti businessman del mondo, tra cui il Presidente Trump»? Così esordisce di fronte ai suoi tredici aspiranti collaboratori: «Ho un pacchetto di 180 ville da vendere sul lago, un patrimonio di 5 miliardi di euro». Pronti per una nuova bufala? 

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