Il senatore e il pass per il centro storico
«Lo ricevetti senza averlo richiesto»

La prima domanda per la ztl fu depositata in Comune con una firma falsa. Butti: «La seconda l’ho compilata io, ma credevo si trattasse del permesso autorità»

Un pass ricevuto senza che l’avesse mai richiesto. Così l’ex senatore Alessio Butti si è difeso in aula per il processo che lo vede imputato con l’accusa di dichiarazione mendace per aver ricevuto un pass stampa per la zona a traffico limitato del centro storico di Como senza averne il diritto, in quanto non era più iscritto all’ordine dei giornalisti dal 9 dicembre 1997. Quindi, nel 2011, quando fu presentato un esposto in procura, non doveva avere quel permesso.

Ma in aula, rispondendo alle domande del suo difensore, avvocato Piermario Vimercati, si è giustificato: «Non avevo un pass stampa, perché mi era inutile. Non ne avevo i requisiti, e il pass autorità mi dava molte più possibilità». Il permesso autorità, di colore rosso, permetteva la sosta illimitata e il passaggio dalle corsie preferenziali, diritto non concesso a chi possiede un pass per operatori dell’informazione.

Eppure c’era un modulo di richiesta a suo nome per un pass stampa. «Non l’ho scritto io. Non è la mia firma. Non ho dato mandato di fare la richiesta». E nel 2012 ci fu una seconda domanda. «Quella l’ho compilata io. Il modulo me lo diede l’allora assessore Stefano Molinari. Ma ero convinto che si trattasse di un modulo per il rinnovo del pass autorità».

Il processo è stato aggiornato a novembre, per le conclusioni.

Tutti i dettagli sul quotidiano La Provincia in edicola giovedì 1 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA