«Io, venditore di elicotteri
Accusato di traffico d’armi»

Sospetta cessione di materiale per uso bellico verso l’Iran. Parla in aula uno dei nove imputati: «Non ho mai violato l’embargo»

«Non ho mai violato alcun embargo. Gli elicotteri che ho proposto a un cliente iraniano erano aeromobili civili e non a uso militare. Questa storia mi ha stravolto la vita».

È il momento degli imputati nel processo - iniziato ormai due anni fa dopo ben cinque anni d’inchiesta - a carico di otto persone accusate di aver messo in piedi un’organizzazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di armamenti verso l’Iran, a dispetto dell’embargo internazionale contro Teheran. Ieri, in aula a Como, ha risposto alle domande di accusa e difesa l’avvocato torinese, finito ai domiciliari quasi otto anni fa dopo che la Procura di Milano ha avviato l’inchiesta su presunti traffici illeciti di elicotteri, paracaduto e mute speciali destinate - secondo l’ipotesi accusatoria - all’esercito iraniano.

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