La Lega critica il vescovo
«Sui migranti fa politica»

Monsignor Cantoni aveva fatto appello al governo perché non fomentasse rancori sociali

Como

Il popolo italiano ha, nel suo Dna, la virtù dell’accoglienza. Per questo, è cruciale considerare i nuovi arrivati non come numeri, ma come persone che hanno affrontato la sofferenza per scappare.

Il vescovo Oscar Cantoni, in una lunga intervista pubblicata su “Diogene”, l’inserto de “La Provincia”, ha affrontato i temi legati alle migrazioni, sottolineando l’importanza per i cristiani di non restare sordi e muti di fronte ai drammi dei migranti e invitando il governo a non fomentare rancori sociali.

Parole che non sono piaciute alla Lega. Claudio Borghi, deputato leghista e consigliere comunale: «Mi sembra che ci siano molti uomini di Chiesa che non vedano l’ora di fare politica. L’utopia non è possibile: un mondo di pace sarebbe bellissimo, purtroppo capita d’essere aggrediti e, in quel caso, è necessario difendersi. O decidiamo che ci dev’essere un’ accoglienza infinita ed eliminiamo le barriere, Vaticano incluso, o se poniamo dei limiti, bisogna intervenire appena si raggiungono. A quel punto, ci si pone il problema in termini pratici e si chiudono le frontiere. Tertium non datur».

© RIPRODUZIONE RISERVATA