La mamma di Chiara Ferragni
a Como per il suo libro

Grande successo per l’incontro con la scrittrice Marina di Guardo che ha presentato il suo libro Com’è giusto che sia

Una scrittrice dark  in tacchi a spillo. L’aspetto angelico di Marina di Guardo confonde e sorprende solo chi non la conosce; perché la donna, famosa per essere la bellissima mamma della fashion blogger Chiara Ferragni,  è in realtà da sempre una fan del noir ed è una scrittrice affermata del genere. Ed in tanti sono accorsi ieri alla Feltrinelli per la presentazione, con la giornalista de La Provincia Anna Savini, dell’ultima fatica “Come è giusto che sia”. Un libro dalle atmosfere cupe che parla di morti e vendetta,  ma che indaga anche i rapporti umani, in particolare quelli tra madre e figli.

«Amo il genere thriller - spiega Marina di Guardo - l’ho sempre seguito anche nei film, eppure quando ho cominciato a scrivere ho cominciato con una storia che non lo era perché non credevo di possedere le capacità di farlo visto che è un genere con codici molto rigidi». Il libro parla infatti di una giovane serial killer che frequenta un gruppo di auto mutuo aiuto per donne vittime di violenza per poter trovare le future vittime delle sue vendette.

Morti che appaiono naturali, complice le competenze mediche della giovane Dalia, studentessa di medicina figlia di una madre apatica diventata insensibile al mondo in seguito ad una feroce violenza subita da giovane.

«L’idea - spiega Di Guardo - mi è venuta guardando i TG,  dove troppo spesso vengono narrati episodi di violenza contro le donne; da qui lo spunto per un personaggio che vuole essere riscatto, che non è una donna passiva che si sottomette ma piuttosto quello di una donna che reagisce. Per questo ho pensato alla forza di una donna molto giovane, studentessa di medicina, che ha le conoscenze per fare omicidi studiati, non di sangue. Per raccontare nella maniera più precisa e veritiera mi sono documentata e mi sono affidata ai suggerimenti preziosi di un medico legale».

E nel libro c’è anche un po’ di Como. Sebbene la storia sia infatti ambientata tra Milano e Trentino, le atmosfere cupe sono quelle del Lario.

«Il Lago di Como - aggiunge-  ha delle atmosfere fantastiche con la sua pioggia, la sua nebbia ed i suoi colori particolari». Ma la scrittura, per Marina di Guardo, è  anche un mezzo per indagare e raccontare i rapporto familiari. «Scrivere è  un impegno che costa fatica - spiega - bisogna applicarsi in maniera continuativa per avere risultati».

Simona Facchini

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