La promessa di Onofri. «Facoltà di Medicina dentro al Sant’Anna»

Il direttore generale dell’ospedale: «Il progetto è concreto

Abbiamo inviato alla Regione Lombardia una lettera d’intenti ufficiale»

«Portare la facoltà di medicina al Sant’Anna è un obiettivo fondamentale».

Parola di Marco Onofri, il direttore generale dell’ospedale di Como. L’università interessata, ovviamente, è l’Insubria.

«Il progetto è concreto ed è uno dei miei principali obiettivi personali di mandato – spiega il direttore dell’azienda ospedaliera – stiamo lavorando per portare a Como un corso di laurea insieme all’università dell’Insubria, come già accade a Varese. Che sia parificato, equiparato, non figlio di un dio minore. Siamo tutti fortemente motivati, la città ha espresso interesse, da più parti ci è arrivata questa richiesta. Abbiamo inviato alla Regione Lombardia, come ospedale e come ateneo, una lettera d’intenti ufficiale, per costruire un polo didattico al Sant’Anna, forti dell’appoggio di Giulio Carcano e di Anna Maria Grandi, i docenti di riferimento per i corsi di medicina e chirurgia dell’Insubria. Non è un processo semplice, non è immediato, ma garantisco che è un traguardo che vogliamo e dobbiamo tagliare».

L’ipotesi, di cui si parla da tempo, sembrava fino a ieri poco realizzabile, solo un sogno lontano. Ad oggi al Sant’Anna ci sono soltanto i tirocinanti, studenti iscritti a medicina a Varese che possono fare pratica nelle corsie ospedaliere di Como. In più in viale Cavallotti l’Insubria ha il corso storico di infermieristica, anche questi studenti svolgono il tirocinio al Sant’Anna.

Certo portare in città una nuova facoltà di grande impatto, nonostante il numero chiuso ministeriale, sarebbe un forte sprone per la crescita della vita universitaria a Como. «Un passo alla volta e ce la faremo – conferma il rettore dell’Insubria, Alberto Coen Porisini – è un obiettivo raggiungibile, abbiamo tutte le carte in regola. Insieme all’ospedale comasco, realtà con la quale collaboriamo proficuamente da anni, abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di valutare l’inserimento del Sant’Anna all’interno del polo formativo di ateneo, esattamente come l’Insubria ha fatto a Varese con l’ospedale Sette Laghi, la Fondazione Macchi per intenderci. Questo ci permetterebbe di rinnovare in maniera automatica i tirocini senza chiedere permessi a breve termine, poi non resterebbe che programmare le lezioni teoriche. Il luogo più naturale dove ampliare la nostra rete formativa in medicina del resto è a Como, io ci credo».

Tempo stimato per riuscire nell’intento, Regione Lombardia permettendo, un anno, quindi niente matricole da questo settembre, ma dal successivo.

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