«La vedova Molteni non è una visionaria»
Per il tribunale può essere processata

Delitto di Carugo: depositata la perizia psichiatrica ordinata per l’ex moglie di Alfio Molteni. Ieri, intanto, nuova udienza per il commercialista Brivio. E spunta una lettera misteriosa

Nel giorno in cui la corte d’Assise torna a riunirsi per una nuova udienza del processo nei confronti del commercialista Alberto Brivio - accusato di essere il ”regista”, sia pure non l’unico, dell’omicidio dell’architetto Alfio Molteni (14 ottobre 2015) - in tribunale approdano anche gli esiti della perizia psichiatrica disposta nel processo parallelo a carico di Daniela Rho, ex moglie della vittima nonché sedicente amante di Brivio (il quale nega).

Quarantasei anni, madre di due figlie, attualmente agli arresti domiciliari con un braccialetto elettronico, secondo lo psichiatra Massimo Picozzi, consulente della difesa, la vedova Molteni era ed è vittima di una personalità afflitta da disturbi «schizo-affettivi» che determinano un «evidente scollamento dalla realtà». In altre parole, secondo Picozzi, nel periodo in cui l’ex marito veniva sottoposto all’escalation di atti intimidatori la cui regia la Procura attribuisce a lei e a Brivio, la donna era da ritenersi una sorta di visionaria, non del tutto in grado di comprendere la portata dei suoi gesti.

Alla luce di queste conclusioni, la scorsa estate il gip del tribunale di Como Carlo Cecchetti - che giudicherà la vedova con rito abbreviato - aveva disposto una perizia psichiatrica super partes, affidandola alla dottoressa Marina Carla Verga. Le sue conclusioni, da qualche ora a disposizione delle parti (i difensori della donna sono gli avvocati Giuseppe Sassi ed Elena Pontello, il pm è Pasquale Addesso) si collocano su posizioni diverse.

Daniela Rho, scrive la psichiatra, può “stare” nel processo, come si dice in questi casi, cioè era ed è perfettamente in grado di intendere e di volere, al netto della coabitazione con una personalità a volte traballante nell’analisi della realtà, debole, afflitta - scrive sempre la specialista - da una certa dipendenza affettiva, dal timore dell’abbandono.

Intanto l’avvocato Aldo Turconi, il penalista che assiste Brivio, ha rivelato uno dei tanti retroscena di questa vicenda, tornando al tempo in cui, un paio di giorni dopo il delitto, in Procura giunse una lettera firmata da Marco Fraschetti, presidente dell’Osservatorio antimafia Peppino Impastato, di Monza. Fraschetti si metteva a disposizione degli inquirenti, sostenendo di essere in grado di fornire elementi utili a risolvere il giallo della morte di Molteni.

Altri dettagli sul giornale in edicola venerdì 24 novembre.

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