La versione degli skin:
«Siamo arrivati, la porta era aperta...»

Dopo l’irruzione e le polemiche il portavoce si difende. Renzi: «Sabato tutti a Como per la manifestazione».

Como

«I ragazzi sono entrati in un’assemblea pubblica». Il presidente del Veneto Fronte Skinheads prova a difendere l’azione compiuta martedì scorso a Como da 13 appartenenti al gruppo di estrema destra. Lo fa in un video pubblicato su Youtube.

L’irruzione al chiostrino di Sant’Eufemia durante una riunione della rete di volontari Como Senza Frontiere (si occupa di migranti) è al centro del dibattito nazionale ormai da giorni. Il Pd ha deciso di organizzare una manifestazione nazionale sabato prossimo proprio a Como, davanti al monumento alla Resistenza europea, un’iniziativa aperta a tutti per dire no «alla violenza e al fascismo».

E le adesioni si stanno moltiplicando, ci sanno i big del partito a partire da Matteo Renzi che ieri sera, su Rai Uno, durante il programma di Fabio Fazio, ha detto: «Stiamo sottovalutando il peso dell’ignoranza, è utile non sottovalutare casi come quello di Como, sul nazifascismo non si scherza. Noi saremo a Como sabato prossimo e spero ci saremo tutti, indipendentemente da come si vota». Nelle ultime ore ha confermato la presenza Walter Veltroni, ma non solo, viste le parole arrivate dalla neonata formazione di sinistra guidata dal presidente del Senato Pietro Grasso. Lo stesso Grasso è intervenuto sul caso: «No a inaccettabili intimidazioni - ha dichiarato - Mi ha colpito la rabbia di quei quattro fascisti. Fascisti, diciamolo. C’è un’onda nera che monta, a partire dalle periferie delle nostre città».

Tornando al messaggio degli skinheads, nel filmato compare come portavoce quel Giordano Caracino già protagonista di un’intervista su Radio24 con affermazioni di questo tenore: «Hitler? Ha fatto cose positive per la Germania. Mussolini un grande statista, purtroppo ha perso la guerra». E ancora: «Sei milioni di ebrei morti? Ho dei dubbi, la storia andrebbe riscritta».

Nel video di quattro minuti comparso ieri in rete, addosso l’immancabile bomber nero, Caracino difende il blitz: «Dopo giorni di confusione mediatica e mistificazioni - sostiene - vogliamo ribadire le motivazioni reali e le finalità della nostra azione. Abbiamo già attaccato politicamente la Caritas, il Pd, varie organizzazioni non governative e associazioni, perché riteniamo chiunque si prodighi per favorire l’immigrazione complice di un sistema criminale, che comporta gravissimi rischi e conseguenze per la popolazione italiana, costretta a subire un’invasione».

L’irruzione di martedì farebbe parte dello stesso “filone” di iniziative: «Un’azione pacifica - dice - per esprimere dissenso e il nostro punto di vista. I ragazzi sono entrati in un’assemblea pubblica, della quale avevano saputo dal sito. Le porte erano aperte e c’erano cartelli che pubblicizzavano la serata». Il portavoce afferma che «sono entrati senza fare nessuna violenza, non hanno minacciato nessuno né compiuto vandalismi». Chiude attaccando i mezzi di informazione: «Stanno usando termini che non hanno alcuna attinenza con la realtà, come naziskin, termine che non ci identifica minimamente. Noi siamo skinheads». Facile prevedere che la nuova sortita scatenerà altre polemiche e una comprensibile ondata di indignazione.

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