Lago sporco, la beffa dei battelli
Uno fuori uso e l’altro resta fermo

Como: il presidente dell’Autorità di Bacino: «Lo farò uscire, ma non possiamo controllare tutto». Quello in uso al Comune aspetta il collaudo: «Tocca alla Provincia, un accordo per fare presto»

Chiazze di sporcizia e rami nel primo bacino, davanti alla passeggiata di Villa Olmo e a Sant’Agostino nel pieno della stagione turistica. La beffa, ancora una volta, è quella dei battelli spazzini. Una vicenda che si ripete ciclicamente e che vede entrambi i mezzi (uno di proprietà dell’amministrazione provinciale ma in comodato al Comune e l’altro all’Autorità di Bacino) fermi.

Il motivo? Partiamo da quello più piccolo, che viene utilizzato all’interno della diga foranea dalla società Aprica per conto del Comune. «Purtroppo - spiega l’assessore all’Ambiente Marco Galli - c’è un problema relativo al collaudo. Il battello è di proprietà della Provincia e quindi è una procedura che dovranno fare loro, ma visto che come Comune abbiamo l’esigenza di poterlo utilizzare il prima possibile, abbiamo raggiunto un accordo per fare in modo di accelerare i tempi che prevede anche una nostra compartecipazione alle spese». Galli precisa che «ci vorrà in ogni caso qualche settimana e il battello tornerà operativo a fine giugno».

Dall’amministrazione provinciale confermano che «il problema è legato al collaudo generale, che richiede di togliere il battello dall’acqua» e, per farlo, «è necessario portarlo al bacino di carenaggio».

Se il battello in uso al Comune è fermo, quello della Provincia passato all’Autorità di Bacino è attraccato a Villa Geno. Immobile. «Un mese fa - chiarisce il presidente dell’Autorità Luigi Lusardi - ho dato disposizioni di essere pronti a intervenire in caso di forti piogge e mi risulta che sia stato fatto. Ad ogni modo usciremo già domani (oggi, ndr) ma devo evidenziare che noi non abbiamo un organo di controllo e questo significa che se nessuno avverte della necessità di far uscire il battello, diventa difficile poterlo fare. Non posso certamente controllare tutto, anche perché non abbiamo solo Como».

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